La Nuova Sardegna

 DESULO. Per i "sommersi" della neve non è facile combattere l'arrivo di nuove precipitazioni. Soprattutto quando arrivano così, preannunciate da un servizio meteo incerto. Da una settimana la Barbagia è stretta nella morsa di ghiaccio e neve. Le difficoltà sono notevoli.  In centri come Fonni, Ollolai, Desulo e Tonara, lo spessore della coltre ha superato sempre i trenta centimetri, raggiungendo il mezzo metro nei punti più elevati delle zone abitate. Facile operare nelle strade principali, ma nei centri storici diventa un dramma. Sulle montagne al di sopra dei mille metri, nei pascoli d'altura si combatte una ulteriore guerra. I pastori e il bestiame sono spesso isolati. E' in questo contesto che si trovano ad operare uomini e mezzi del piano anti neve provinciale, la protezione civile, l'Anas e i Comuni. Un esercito che lavora con turni massacranti. Pino Fais, 50 anni, dipendente del Comune di Desulo potrebbe scrivere un libro intero sulle "missioni" svolte nell'agro. Con lo spazzaneve Mercedes ha fatto da apripista nelle discese di Issiria, consentendo il trasporto di ammalati. Altrettanto si può dire dell'esercito di volontari di Fonni e Tonara.  Anche a Belvì ci si attrezza; non ha nevicato tanto ma il sindaco Rinaldo Arangino può contare su una squadra atttiva. Ad Austis, oltre i mezzi comunali, operano volontari e protezione civile come a Ovodda dove diverse ditte di movimento terra, hanno messo a disposizione della collettività i loro mezzi. Liberare san Pietro e dintorni, al pari di Badu Honne, è stata una impresa, ma nessuno si è tirato indietro. «Abbiamo un forte senso di solidarietà - spiega il sindaco Cristina Sedda - che nei momenti di difficoltà si concretizza».