La Nuova Sardegna

Il presidente della Regione interviente sul dibattito politico per le elezioni comunali

Cappellacci: «No al ritorno del verticismo»

Ugo Cappellacci
Ugo Cappellacci

19 marzo 2012
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 ORISTANO. Ora cominciano a muoversi un po' tutti, a diversi livelli. Sulle elezioni amministrative a Oristano, dopo mesi di attesa, l'attività politica si sta animando. Ieri sul tema è intervenuto anche il presidente della giunta regionale, Ugo Cappellacci. «Il rinnovamento della politica parta dagli enti locali e da una nuova alleanza con i territori», ha scritto il presidente in una nota.  La nota del presidente della Regione è rivolta all'intera comunità oristanese, ma anche al Pdl, partito che dopo la fase congressuale (che peraltro non è passata senza lasciare qualche ferita aperta) deve trovare una collocazione in uno schieramento che abbia possibilità di successo. Secondo Ugo Cappellacci nella fase di preparazione della campagna elettorale «è necessario dare spazio a persone, idee e progetti che siano espressione delle comunità nelle quali si terranno le elezioni amministrative. Uomini e donne - ha evidenziato il presidente- nei quali il cittadino possa riconoscersi e identificarsi».  L'auspicio del presidente della Regione è che nella preparazione delle liste «si dia spazio a soggetti il cui impegno abbia origine e si sviluppi nel territorio, che siano presenti nella propria comunità di appartenenza e capaci di dare di dare luogo a una nuova proposta politica».  In una complessiva situazione di disaffezione, per Cappellacci «deve essere la politica a fare il primo passo giusto per riavvicinarsi ai cittadini. Ciò vale soprattutto per un movimento come il Popolo della Libertà, che con i recenti congressi ha avviato una fase di democratizzazione e di partecipazione, che non può essere interrotta da improvvisi rigurgiti di verticismo».  La percezione del distacco tra politica e cittadini è forte e l'eco è arrivata anche nel palazzo: «In una fase politica in cui la popolarità dei partiti è ridotta ai minimi termini eventuali decisioni avulse dal contesto di cui si tratta, iniziative "di apparato", sarebbero percepite quasi come nomine e conseguentemente sarebbero a forte rischio di rigetto».  Un messaggio indirizzato al Pdl o ai possibili alleati? Il centro le sue scelte le ha già fatte e il Popolo della libertà potrebbe essere costretto a accodarsi oppure a andare da solo. Il «no a scelte verticistiche» da parte del presidente della Regione è lasciato ora all'interpretazione del partito in una settimana che potrebbe essere decisiva per le alleanze.
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