La Nuova Sardegna

Nuovo tesoro dagli scavi, è il mosaico dell'ingresso alle terme di Pallottino

Emanuele Fancellu
Nuovo tesoro dagli scavi, è il mosaico dell'ingresso alle terme di Pallottino

Porto Torres, il meraviglioso pavimento policromo nascosto sotto 80 centimetri di terra. I preziosi reperti danneggiati gravemente dalle condotte Telecom e da quelle idriche

21 marzo 2012
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PORTO TORRES. Il sottosuolo turritano regala l'ennesima sorpresa. Stavolta, in via Ponte Romano, proprio davanti alle Terme Pallottino, è spuntato fuori un mosaico policromo di grandi proporzioni, i cui limiti non sono ancora definiti poiché non si opera all'interno di un'indagine archeologica. Nel corso dei lavori della rete fognaria che servirà le nuove banchine di pontente e della Teleferica, il team dell'assistente archeologo Antonella Pandolfi ha portato in luce la nuova meraviglia, posta a 80 centimetri sotto l'attuale livello stradale.

L'indagine è stata concepita per salvaguardare i reperti, anche se non è pensabile ampliare l'area di scavo poiché, è impossibile conciliare i diversi interessi. «In un rettangolo di 18 metri per 4 si sono messe in luce due condotte della Telecom e dell'acqua che hanno provocato un danno incommensurabile tagliando un bellissimo mosaico», spiega la responsabile scientifica delo scavo Antonietta Boninu. Per ora è stata riscoperta una parte di un mosaico lungo 8 metri e largo 4, di un ambiente di grandi dimensioni con motivo decorativo fatto di un reticolo di ellissi che formano quadrati piccoli e grandi ma dai lati ricurvi.

«Il centro delle ellissi è dato da una fila di tessere nere e su un campo di tessere bianche - continua l'archeologa -, i quadrati grandi sono delimitati da una doppia fila di tessere nere e campo bianco, i piccoli da una fila di tessere nere e campo ocra. Alcuni quadrati grandi presentano tessere rosse, probabilmente dovute a un antico restauro». La planimetria dell'ambiente non è ancora rilevabile, ma il motivo decorativo è unico in Sardegna e si ricollega a mosaici delle province africane della seconda metà del III secolo. Nel contesto monumentale moderno di Turris Libisonis Colonia Iulia si inserisce perfettamente in un complesso edilizio aperto verso il mare, molto probabilmente appartenente all'impianto termale Pallottino. Un edificio che ha subito diversi interventi già in passato.

«Ipoteticamente il mosaico appartiene all'ambiente di accesso alle Terme in una soluzione monumentale aperta verso il mare e molto scenografica, con le strutture murarie rivestite di lastre marmoree». Lo studio andrà avanti e a settembre, al convegno dell'Associazione Internazionale del Mosaico, l'Aiema, questo mosaico sarà presentato insieme agli altri di Turris nell'ambito dell'aggiornamento del lavoro sui mosaici condotto da Simonetta Angiolillo nel 1981.
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