La Nuova Sardegna

Dal fisco alla giustizia, le riforme a rischio

Dal fisco alla giustizia, le riforme a rischio

Ecco i provvedimenti che potrebbero saltare in caso di scioglimento anticipato del Parlamento

07 dicembre 2012
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ROMA. Dalla delega fiscale alla diffamazione, sono molte le leggi a rischio in caso di una chiusura anticipata della legislatura. Non saltano i decreti che possono essere convertiti anche a Camere sciolte ma, qualora la minaccia di Berlusconi di staccare la spina al governo si concretizzasse, sarebbero davvero pochi i provvedimenti salvi. Ecco, in sintesi, i nodi che le Camere devono affrontare:

I nodi economici. Avrà l’ok definitivo il decreto sui costi della politica e gli enti locali appena approvato dal Senato e che dopo un esame lampo in commissione è arrivato in Aula a Montecitorio e oggi dovrebbe essere approvato con la fiducia. Sì definitivo ci sarà anche al decreto Sviluppo nel quale sono state inserite, tra le altre, le norme sul Ponte sullo stretto di Messina. Entrerà nel vivo, poi, in Senato la Legge di Stabilità il cui esame è iniziato ieri. Dovrebbe essere approvata entro Natale con un ulteriore breve passaggio a Montecitorio. Va convertito entro i primi di febbraio, poi, il decreto sull’Ilva. Fin qui i provvedimenti certi ai quali vanno aggiunti il classico decreto milleproroghe di fine anno e il decreto salva-infrazioni che dovrebbe approdare a breve in Cdm.

Quasi nulle le speranze di approvazione della delega fiscale che la scorsa settimana, al Senato, è stata rinviata in commissione per le divisioni interne al Pdl. C’è infine la proposta di legge attuativa dell’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione sul quale c’è un accordo tra maggioranza e opposizione.

I nodi giustizia. Il cammino del provvedimento sull’incandidabilità approvato ieri dal Cdm andrà avanti lo stesso perché le commissioni potranno comunque dare il proprio parere, non vincolante, anche a Camere sciolte. Ma i tempi potrebbero diventare stretti per l’esercizio dell’altra delega: quella sul collocamento fuori ruolo dei magistrati. A rischio, invece, le norme relative alle toghe “prestate” alla politica: il ddl è fermo in Senato e probabilmente non ci sarà tempo neanche per il primo via libera in commissione Giustizia.

Analogo il discorso per la responsabilità civile dei magistrati. Il testo è fermo in commissione a Palazzo Madama sommerso dagli emendamenti: proprio come la riforma della professione forense. Rischia di non vedere la luce anche la pdl sulla messa alla prova per chi ha compiuto reati con pene sotto i 4 anni. Approvato alla Camera, rischia di non passare al Senato. Stessa sorte per la, una sorta di depenalizzazione dei reati minimi, e per il falso in bilancio.

Riforme in bilico. Rischia di non vedere la luce la riforma elettorale. È quasi certo che non la vedrà l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione per la riforma dei partiti. E si sta facendo in salita anche la strada del decreto sulle province. Il testo scade ai primi di gennaio ed è in commissione al Senato sepolto da 600 emendamenti.

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