La Nuova Sardegna

Tagli ai circoli dei sardi, la Regione dice: ci ripenseremo

Tagli ai circoli dei sardi, la Regione dice: ci ripenseremo

CAGLIARI. I circoli degli emigrati sardi hanno ritrovato il dialogo con la Regione. Ieri un motivatissimo gruppo di persone giunte dai quattro angoli della terra si è radunato sotto le finestre dell’a...

08 dicembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. I circoli degli emigrati sardi hanno ritrovato il dialogo con la Regione. Ieri un motivatissimo gruppo di persone giunte dai quattro angoli della terra si è radunato sotto le finestre dell’assessorato regionale al Lavoro dove si è riunita la Consulta degli emigrati che ha preso le distanze dagli annunciati tagli ai circoli degli emigrati e poi alle 13 una delegazione ha incontrato l’assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa. Non è proprio sicuro che alla fine la cifra erogata dalla Regione sarà quella auspicata per la stretta sopravvivenza di numerose attività, la Regione per il 2013 ha programmato un milione e mezzo di euro, gli emigrati hanno dimostrato che ci vogliono due milioni e mezzo per non cancellare il 50 per cento dei circoli sparsi nel mondo, ma l’assessore La Spisa ha riconosciuto la qualità del lavoro dei circoli e ha dichiarato «ampia disponibilità e massima attenzione alle problematiche che conosciamo e condividiamo». L’apertura del vicepresidente della Regione è stata accolta con favore, però la bella scoperta che hanno potuto fare i passanti ieri in piazza Giovanni è che i sardi nel mondo sono professionisti colti, operai altamente specializzati, ricercatori universitari, commercianti che davvero hanno affrontato il libero mercato e che, come dicevano Alberto Mario Delogu, algherese di Montreal, Pietro Schirru da San Nicolò Gerrei a Sidney, Domenico Scala cuore algherese e lavoro a Zurigo «noi abbiamo la nostra vita e non campiamo di emigrazione, ma l’emigrazione è un fenomeno da 10 mila persone che ogni anno lasciano la Sardegna, siamo tornati agli anni Sessanta, nei circoli bussano ragazzi che cercano lavoro, alloggio, aiuto per l’assistenza sanitaria, la burocrazia e noi aiutiamo tutti. E poi c’è la promozione della Sardegna all’estero. E se la Regione ci dà 30 euro, noi di tasca ne spendiamo altri 70». Nel 2012, per esempio, dovevano arrivare circa 3 milioni di euro, a ottobre i circoli ne hanno ricevuto un terzo, i 10 mesi precedenti li avevano anticipati tutti di tasca. I capigruppo in consiglio regionale hanno assicurato sostegno, così come la presidente della Provincia Angela Quaquero. L’assessore al Lavoro Antonello Liori ha dichiarato: «Intendo raccogliere l’allarme lanciato dai circoli». Verifica a gennaio, i sardi all’estero non si accontentano delle parole.(a.s.)

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative