La Nuova Sardegna

Scontro sulle deroghe, c’è anche Ganau

di Filippo Peretti
Scontro sulle deroghe, c’è anche Ganau

Oggi Roma decide anche sui capilista (Silvio Lai sicuro): 4 consiglieri vogliono candidarsi, polemico Gian Valerio Sanna

20 dicembre 2012
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CAGLIARI. Sorpresa dell’ultima ora: Gianfranco Ganau, sfidando le regole decise a Roma, ha deciso di chiedere la deroga per partecipare alle “parlamentarie” del Pd. La mossa del sindaco di Sassari ha messo a soqquadro il partito, già alle prese, proprio a Sassari, con un affollamento difficile da gestire, tanto che il segretario regionale, Silvio Lai, da alcuni giorni viene spinto verso la designazione a capolista della Camera (quindi esentato dalle primarie) da parte di Pierluigi Bersani.

Oggi su capilista e deroghe decide a Roma la commissione elettorale nazionale. Bersani ha concordato regole abbastanza rigide con i segretari nazionali. I posti di capilista saranno riservati a personalità politiche, intellettuali di prestigio e parlamentari uscenti super specializzati in alcuni settori chiave. Per quanto riguarda le deroghe saranno concesse in un numero limitato e solo a consiglieri regionali (hanno fatto domanda quattro sardi), sindaci e presidenti di Provincia che sono giunti quasi alla fine del secondo mandato.

Secondo il regolamento, quindi, Ganau dovrebbe essere considerato non candidabile perché è appena a metà del suo secondo mandato. Eppure il sindaco di Sassari ha ugualmente fatto una domanda che ha un robusto peso specifico. Tanto è vero che a Sassari c’è stata subito una riunione in extremis per dirimere il caso dell’affollamento di candidati. Si pensi che in questo collegio provinciale delle primarie saranno eletti, e quindi candidati alle politiche, solo candidato e una sola candidata. E i nomi sono tanti: dal deputato uscente Guido Melis al segretario Silvio Lai, dal renziano Gavino Manca all’ex consigliere regionale Giovanni Giagu. Ha invece deciso di non presentarsi Mario Bruno, vicepresidente del Consiglio regionale. E tra le donne si parla di Alba Canu, consigliera provinciale, e Antonietta Duce, ex assessore comunale.

Quando , subito dopo la vittoria di Bersani su Renzi, Gianfranco Ganau era stato il primo a chiedere le primarie anche per i parlamentari era circolata subito l’ipotesi di una sua candidatura, anche se c’era stato chi pensava che la sua fosse solo una mossa per prepararsi il terreno per le elezioni regionali del 2014. Non avendo avuto risposta, forse perché è stata poi deciso la regola rigida sulle deroghe che di fatto sembravano escluderlo dalla competizione, il sindaco ha deciso di farsi sentire di nuovo e di sfidare chi evidentemente voleva metterlo da parte dai giochi per l’oggi e per il domani. La sua candidatura al Parlamento provocherebbe lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale di Sassari.

Per quanto riguarda i consiglieri regionali, ieri, dopo quella di Giuseppe Luigi Cucca, a Roma sono arrivate altre tre richieste di deroga da parte di consiglieri regionali: sono i renziani Gavino Manca e Chicco Porcu e l’ex soriano Gian Valerio Sanna. Quest’ultimo ha scritto una lettera polemica per chiedere la deroga a Oristano: «Pensavo sinceramente che il Pd volesse superare la logica del "Porcellum" ed aprire davvero la scelta dei candidati al giudizio libero degli elettori e dei cittadini. Invece si è avuto paura e in otto giorni di festività natalizie si consumerà, non solo in Sardegna, una campagna per le primarie che assomigliano molto più ad un sondaggio e che avrà il solo pregio di proteggere la "casta" dei nominati dal pericoloso confronto con coloro che il consenso lo hanno sempre cercato nel territorio». Un’accusa specifica rivolta a un sistema di regole che, secondo molti consiglieri regionali, è stato pensato per proteggere molti deputati e senatori sinora eletti con il “Porcellum”, cioè senza le preferenze.

Hanno invece deciso di non presentarsi due che venivano dati per sicuri: Mario Bruno e Francesca Barracciu. «Non mi sono candidato a sindaco di Alghero – ha detto Bruno – per rispetto del patto stipulato con gli elettori che mi hanno chiesto di rappresentarli in Regione per tutta la legislatura. Ho fatto lo stesso ragionamento ora, per coerenza, anche se non credo che il mandato regionale possa durare ancora a lungo, per il palese fallimento in atto. Però rimarrò qui fino all’ultimo giorno».

Francesca Barracciu ha detto ieri a tarda sera di aver «deciso di fare un passo indietro» per restare in Consiglio regionale. Ragione per la quale non ha ancora dato una risposta sul caso del seggio nel Parlamento europeo: dovrebbe subentrare al presidente siciliano Crocetta ma ha affermato che deciderà solo all’ultimo momento.

Il caso di Sassari è quello che al momento fa più rumore ma grande battaglia c’è anche in altri collegi provinciali in cui si voterà alle primarie del Pd (il numero dei collegi, 4 o 8, sarà stabilito domano dalla direzione regionale). A Oristano Antonio Biancu e forse Gian Valerio Sanna sfideranno l’uscente Caterina Pes, in Gallura la posizione di Giampiero Scanu è messa in pericolo da Andrea Viola e da una candidata donna ancora top secret. Nel Sulcis l’uscente Francesco Sanna sarà sfidato dal segretario del Pd Emanuele Cani.

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