La Nuova Sardegna

la strage dimenticata

Strani incidenti, delitti e suicidi sospetti

Strani incidenti, delitti e suicidi sospetti

Un gorgo oscuro ha inghiottito per anni vite e destini di uomini legati alla strage

31 marzo 2013
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SASSARI. È come un gorgo oscuro che per anni ha inghiottito vite e destini. Una strage dimenticata. Ci sarebbero ben 11 uomini scomparsi, uccisi, morti in strani incidenti oppure suicidi. Tutti, meno uno, sono uomini dell’Aeronautica militare (otto ufficiali e due sottufficiali. E ben sei ruotano intorno al radar di Poggio Ballone, a pochi chilometri da Grosseto. Il capitano Maurizio Gari era master controll della sala radar e Mario Alberto Dettori era addetto all’identificazione dei velivoli. Gari morì il 9 maggio 1982 a soli 32 anni, stroncato da un infarto, Dettori fu trovato impiccato nel marzo del 1987. L’8 agosto del 1980 era morto un altro importante testimone: il colonnello Giorgio Teoldi, comandante dell’aeroporto militare di Grosseto. Da quell’aeroporto erano decollati la notte di Ustica tre aerei da guerra: due TF-104 biposto e un F-104 monoposto. A bordo di uno dei TF-104 c’erano i capitani Ivo Nutarelli e Mario Naldini. Entrambi entreranno nella pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori e moriranno il 28 agosto 1988 nella sciagura di Ramstein, in Germania.

Nel 1984 un’altra morte misteriosa. È quella del sindaco di Grosseto Giovanni Finetti che perse la vita in un incidente stradale. Aveva raccolto le confidenze di alcuni militari dell’Aeronautica. Tre anni dopo, il 20 marzo 1987, è la volta del generale Licio Giorgieri. Ufficialmente fu vittima di un attentato terroristico delle Unità comuniste combattenti. La notte di Ustica Giorgieri si trovava in volo, a bordo di un PD-808,un aereo attrezzato per la guerra elettronica. Giorgieri era amico del generale Saverio Rana, presidente del Registro Aeronautico, che, all’indomani della sciagura, dopo un primo esame dei dati radar, disse al ministro dei Trasporti Rino Formica: «Il Dc9 dell’Itavia è stato attaccato da un caccia e abbattuto con un missile».

Il 14 agosto 1988 morì in uno strano incidente stradale il maresciallo Ugo Zammarelli. Prestava servizio nella base di Decimomannu e stava indagando sul Mig libico caduto sulla Sila. Nel 1991, il primo febbraio, un’altra morte misteriosa: il maresciallo Antonio Muzio venne freddato con tre colpi di pistola. Fino al 1985 aveva lavorato nell’aeroporto di Lamezia Terme, dove erano stati conservati i resti del Mig libico e i nastri con la registrazione del volo.

Nel 1992 morì in uno strano incidente aereo il colonnello Sandro Marcucci, molto amico del capitano Mario Ciancarella, l’ufficiale al quale telefonò Alberto Dettori dopo la strage di Ustica. La lunga scia di sangue continuò il 13 gennaio 1993, a Bruxelles con l’assassinio del generale Roberto Boemio. Aveva fatto incriminare alcuni alti ufficiali. (p.m.)

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