La Nuova Sardegna

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«Ripercussioni drammatiche per l’agricoltura»

«Ripercussioni drammatiche per l’agricoltura»

ORISTANO. La Sardegna è attualmente la Regione con il più elevato numero di sbarramenti per contenere l’acqua. Le 54 dighe esistenti nell’isola rappresentano il 10 per cento del totale delle dighe...

09 maggio 2013
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ORISTANO. La Sardegna è attualmente la Regione con il più elevato numero di sbarramenti per contenere l’acqua. Le 54 dighe esistenti nell’isola rappresentano il 10 per cento del totale delle dighe italiane. «In relazione all’approvazione delle nuove norme tecniche per le dighe sono state elaborate delle verifiche statiche preliminari per gli sbarramenti dei tre invasi maggiori – ha spiegato il commissario dell’Enas, Davide Galantuomo (nella foto) –. Per effetto dei criteri sostanzialmente errati che sono stati adottati nelle nuove norme, praticamente identici a quelli validi per palazzine, ponti e stabilimenti industriali, le verifiche hanno evidenziato risultati molto negativi. Negli invasi del Mulargia e del Flumendosa, che sono in esercizio dal 1958, i livelli dovranno essere ridotti ai minimi termini con riduzioni drammatiche per i volumi derivabili. Per la diga del Tirso, le nuove norme – ha aggiunto il Commissario dell’Enas – determinerebbero una riduzione della capacità massima da 745 milioni di metri cubi a 250 o addirittura lo svuotamento dell’invaso. E’ inoltre praticamente certo che per la diga del Coghinas e anche per molti altri importati invasi artificiali siano necessarie forti riduzioni sui livelli massimi ed ancor più sulla capacità di riempimento e, di conseguenza, sui volumi derivabili. La capacità complessiva dei serbatoi della Sardegna si ridurrebbe – ha concluso Davide Galantuomo - da 2.300 milioni a 800 con ripercussioni drammatiche e inaccettabili sulle utenze potabili, soprattutto per l’agricoltura, in particolare le colture orticole, e per le attività industriali di tutta la Sardegna». (e.s.)

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