La Nuova Sardegna

Bonifiche alla Maddalena, si rischia un’altra beffa

di Pier Giorgio Pinna
Bonifiche alla Maddalena, si rischia un’altra beffa

Dopo il disimpegno dello Stato, la Regione potrebbe cedere al Comune le competenze sul risanamento. Il sindaco Angelo Comiti chiede garanzie

28 maggio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





LA MADDALENA. Sulle bonifiche nuovi pericoli. Prima lo Stato ha passato le competenze dalla Protezione civile al ministero dell’Ambiente, poi le ha trasferite alla Regione. Da Cagliari adesso vorrebbero affidarle al Comune. E ieri di tutto questo si è discusso a lungo nel capoluogo. Il sindaco, Angelo Comiti, chiede garanzie. «Nessuno ci può obbligare a diventare soggetti attuatori – spiega nel viaggio di ritorno da Cagliari – Non ci metteremo mai al servizio di manovre che allontanino il risanamento e ci facciano restare col cerino in mano». Dopo aver precisato che comunque ci si trova di fronte a un momento interlocutorio, chiarisce ancora: «Non è vero che la Regione tenta di scaricare su di noi. Il nostro interesse è predisporre un percorso per fare le cose presto e bene: ho perciò suggerito un accordo di programma col ministero dell’Ambiente e con la Regione, ben diverso dalla bozza d’intesa di cui s’è parlato, accordo dal quale la Protezione civile non potrà sfilarsi». «Come opposizione consiliare vigileremo: non vogliamo trovarci davanti a nuove beffe», ammonisce dalla Maddalena Pierfranco Zanchetta, che conosce perfettamente ogni passaggio perché era assessore provinciale della Gallura all’epoca in cui la Struttura di missione operava nell’arcipelago. Un caso nel 2010 culminato nell’incriminazione della “Cricca della Ferratella”. Con pesanti accuse all’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, e 17 presunti complici.

Da allora, sul fronte bonifiche, tutto è bloccato. Cessate le competenze della Protezione alla fine dello scorso anno, termine che da Roma hanno lasciato arrivare a scadenza senza predisporre interventi concreti, l’area delle bonifiche, da sito d’interesse nazionale, è diventato d’interesse regionale. Nella sostanza, il ministero dell’Ambiente ha passato la palla al governatore della Sardegna sul risanamento nel tratto di mare davanti al Main Conference, nell’ex arsenale militare. E adesso c’è chi dice che la Regione vorrebbe fare lo stesso col Comune. «In realtà le cose non stanno in questi termini: non ci sono forzature e la giunta Cappellacci non sta facendo il tentativo di scaricare la patata bollente – tiene però a precisare il sindaco – Siamo nelle fase di predisposizione tecnica, della formazione delle decisioni. Insomma, le scelte devono ancora maturare compiutamente: perciò faremo una nuova riunione in settimana». «A ogni modo, non consentirò a chi ha inquinato e poi non ha fatto le bonifiche di attribuirci oneri impropri e non dovuti», ribadisce Comiti.

Ma con quali soldi sarà portato a termine il risanamento? Con gli 11-12 milioni da tempo stanziati dallo Stato con fondi residui ex G8 (in aprile rifinanziati per oltre 6 mln) e dalla Regione (altri 5 mln, attraverso una delibera Cipe del 2012). Per rendere possibile il progetto, secondo quanto emerso anche dagli accertamenti giudiziari disposti dalla Procura di Tempio sulla superficie d’acqua contaminata, occorrerebbero tuttavia 19 milioni. L’area d’intervento è infatti passata dai 6 ettari iniziali a più del doppio. Non è il solo punto dolente. Gravissimi ritardi generali a parte, a far crescere le proteste sono stati in questi anni i continui rinvii del via effettivo al cronoprogramma di risanamento. «È paradossale che a Roma e a Cagliari qualcuno possa pensare che a togliere le castagne dal fuoco sia chiamato il Comune dopo i furti, le truffe e gli scandali che mai hanno sfiorato gli amministratori locali», afferma così Zanchetta. Per concludere: «Chi pensa di poter domandare soldi a Mita per il porto arsenale, come ha suggerito il ministero, non ricorda che è il gruppo Marcegaglia in questo momento a chiedere i danni allo Stato. Comunque la proposta della Regione va respinta. Lo Stato dev’essere richiamato alle sue responsabilità. E nessuno può lavarsi le mani rifilando a noi l’ennesimo pacco avvelenato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative