La Nuova Sardegna

La Gallura si è già mobilitata: in arrivo un ricorso al Tar

di Luca Rojch
La Gallura si è già mobilitata: in arrivo un ricorso al Tar

Il comune di Olbia pronto alla controffensiva dopo la decisione della regione di commissariare le nuove province

29 giugno 2013
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OLBIA. Un rintocco, la carrozza si trasforma in zucca e la Gallura si riscopre Provincia Cenerentola, o meglio ex Provincia, nelle mani della matrigna Sassari. Ma il voto dell’aula regionale, per usare le parole del deputato e consigliere comunale Gian Piero Scanu: «È un atto di guerra a cui dobbiamo rispondere con la guerra». Il consiglio comunale di Olbia vota un documento unico in cui si annuncia il ricorso al Tar contro il provvedimento della Regione che sopprime la Provincia. Il sindaco Gianni Giovannelli non nasconde la sua delusione. «È un provvedimento illegittimo – dice – che dobbiamo combattere. La Provincia aveva consentito alla Gallura di affrancarsi e crescere». A dare la rotta, come tante altre volte, è il deputato Pd Gian Piero Scanu, che occupa uno scranno anche in consiglio. «La Regione ha preso una decisione gravissima – spiega –. Dobbiamo dare una risposta ferma e immediata. Il provvedimento della Regione ci porta indietro di decenni. C’è ancora qualche speranza di riprenderci quello che ci appartiene, ma dobbiamo agire in modo forte, con tutti gli strumenti di legge possibili. Anche per questo i sindaci e i rappresentanti politici del territorio si troveranno a Sant’Antonio lunedì per decidere quali azioni intraprendere in questa battaglia».

Ad ascoltarlo il presidente della Provincia Pietro Carzedda, anche lui ha un posto in Comune, deluso, depresso. Non dice una parola. Solo due settimane fa sorrideva accanto al governatore Ugo Cappellacci sul ponte del Padrongianus appena inaugurato. Il presidentissimo lo rassicurava sul futuro delle Province e lui salutava tutti col pollice sollevato.

Tra i consiglieri regionali diverse posizioni. Il più netto è Renato Lai. «Io ho votato no – dice – contro la mia maggioranza. Con questa legge si creano quattro province di razza e quattro territori di livello inferiore. Con questa legge non si rispetta neanche la volontà dei referendum. Questo atto porta avanti lo smantellamento di uffici e sedi, come il tribunale, l’Inps, l’Asl, l’Agenzia delle entrate». Anche Elio Corda, Pd ha votato contro il commissariamento. Matteo Sanna non era presente in aula al momento del voto. «Avevo impegni che non potevano essere rimandati – spiega –, ma in riunione dei capigruppo sono stato l’unico a votare no al commissariamento. E se fossi stato in aula anche io avrei espresso il parere contrario. Ma non dobbiamo pensare che sia tutto perduto. Sono già a lavoro per presentare una proposta di legge per istituire una Provincia del Nord est con capoluogo Olbia. Tutto è pronto e la porteremo avanti». L’unico consigliere gallurese che ha votato a favore della soppressione è Gianfranco Bardanzellu, Pdl. «Prima di decidere ho parlato con Carzedda e tutti i rappresentanti del mio partito – dice –. Ho concordato con loro cosa fare. Il prossimo mese saranno cancellate tutte le altre Province. Questo è solo il primo atto. C’è da dare seguito all’esito di un referendum e alla decisione del Tar secondo cui le Province non potevano arrivare a scadenza naturale. Sono stato coerente e ho votato a favore della soppressione».

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