La Nuova Sardegna

Morto Seamus Heaney, premio Nobel per la Letteratura

È morto ieri mattina, in un ospedale di Dublino, Seamus Heaney, premio Nobel per la Letteratura nel 1995. Aveva 74 anni. Nato il 13 aprile 1939 a Castledawson, nell'Irlanda del Nord, Heaney,...

31 agosto 2013
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È morto ieri mattina, in un ospedale di Dublino, Seamus Heaney, premio Nobel per la Letteratura nel 1995. Aveva 74 anni. Nato il 13 aprile 1939 a Castledawson, nell'Irlanda del Nord, Heaney, definito dal critico Robert Lowell il più importante poeta irlandese dopo Yeats, aveva fatto sua la lezione di Dante e recentemente aveva scoperto Giovanni Pascoli, che aveva cominciato a tradurre. Autore di “North”, considerato il suo capolavoro, Heaney ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, “Morte di un naturalista” , nel 1966. Fra gli altri suo titoli 'Electric light', “District and Circle” e “Catena umana”, tutti pubblicati da Mondadori, che sta lavorando a un Meridiano sulla sua opera completa. Sposato e padre di tre figli, ha insegnato all'Università di Harvard .

Il mondo a Seamus Heaney si è sempre «presentato sotto forma di memoria», come diceva lui stesso. E da quella memoria veniva la carica emotiva di tutte le sue poesie, che affondano le radici nel profondo legame con le cose semplici. Le origini, la sua terra e la lotta fratricida che ne ha segnato la storia sono il fondamento dei suoi versi, come si vede in “North, raccolta pubblicata nel 1975.

Primo di nove figli in una famiglia di origini cattoliche, Heaney ha trascorso l'infanzia nella casa colonica del podere di Mossbawn, dove il padre era fattore: «Ho cominciato la mia vita – diceva – in un'azienda agricola, con i piedi per terra, poi mi sono lasciato trasportare da altri argomenti, le guerre di resistenza, il gran numero di vittime nel mio paese». In molti suoi versi appare la figura austera della madre come prototipo della donna irlandese cattolica.

Il poeta premio Nobel ha fatto della sua identità irlandese la radice culturale della sua opera. «Penso alle tematiche personali e irlandesi come fossero le vocali e alla consapevolezza letteraria, nutrita dall'inglese, come se fosse le consonanti», scriveva della sua poesia.

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