La Nuova Sardegna

Clivati: «Richiesta del ministero»

di Federico Sedda

Ottana, il manager spiega il motivo dell’interesse per la fabbrica di pet del Friuli

01 settembre 2013
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OTTANA. «Per ora è solo una manifestazione di interesse su una richiesta del ministero per lo Sviluppo economico. Vedremo in futuro se ci saranno sviluppi». Paolo Clivati, patron di Ottana Polimeri (joint venture tra il gruppo milanese Clivati e la multinazionale thailandese Indorama, leader mondiale del Pet ), non si sbilancia. La mano tesa dal gruppo chimico della Sardegna centrale per salvare dal fallimento la fabbrica Artenius Italia di San Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine, che, come lo stabilimento di Ottana, produce Pet per bottiglie di plastica, è solo una proposta che risponde al tentativo del Mise di salvare l’azienda. E, con essa, i 110 posti di lavoro attualmente congelati dalla cassa integrazione.

Di più Clivati non dice. Anche perché è meglio attendere che vengano allo scoperto le proposte degli altri gruppi per evitare la chiusura dello stabilimento friulano controllato dalla multinazionale spagnola “Seda” di Barcelona, attualmente sottoposta dal tribunale della città catalana alla procedura di insolvenza volontaria per debiti con le banche spagnole. Il gruppo catalano è presente in Italia con due impianti: uno a San Giorgio di Nogaro (produzione di Pet per imballaggi e per bottiglie per acqua minerale e bibite gasate) e l’altro a Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta, utilizzato per il riciclo del Pet. Entrambi gli stabilimenti, insieme agli altri di proprietà della multinazionale spagnola presenti in mezza Europa, sono in vendita.

Il tribunale spagnolo ha nominato curatore fallimentare la società di Madrid Forest partners estrada y asociados. Il debito contratto dalla “Seda” con le banche spagnole ammonta a oltre 700milioni di euro. Il tentativo di negoziazione dell’esposizione finanziaria con il comitato delle banche creditrici è andato a vuoto. Da qui l’avvio della procedura di insolvenza, che ha allertato il ministero dello Sviluppo economico con l’invito alle aziende italiane del settore di presentare le manifestazioni di interesse per il rilancio dei due stabilimenti. Cosa che ha fatto anche Ottana Polimeri. Se il tentativo di Paolo Clivati andasse in porto, la joint venture Clivati-Indorama di Ottana Polimeri incrementerebbe il suo business del 100 %, portando la capacità produttiva (che è di 180mila tonnellate ) a 300 mila tonnellate.

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