La Nuova Sardegna

inchiesta sui fondi ai gruppi

Nel mirino gli iPad del Pdl E la Barracciu prende tempo

Nel mirino gli iPad del Pdl E la Barracciu prende tempo

CAGLIARI. Spuntano gli iPad acquistati con i soldi pubblici dei gruppi politici: è avvenuto nella legislatura in corso, i destinatari delle magnifiche tavolette ideate da Steve Jobs sono stati i...

26 ottobre 2013
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CAGLIARI. Spuntano gli iPad acquistati con i soldi pubblici dei gruppi politici: è avvenuto nella legislatura in corso, i destinatari delle magnifiche tavolette ideate da Steve Jobs sono stati i consiglieri regionali del Pdl. In tutto una trentina di tablet, distribuiti con generosità fra gli onorevoli. Alcuni li hanno girati alle moglie e ai figli, altri li tengono da parte, come gadget istituzionale, tristemente spenti. Le fatture degli acquisti sono in mano ai carabinieri e alla Guardia di Finanza: i computer sono strumenti compatibilicon l’attività istituzionale. Si tratta di capire chi li usa e perché. Ma questo interrogativo riguarda l’inchiesta-ter condotta dal pm Marco Cocco, quella sull’assemblea attuale. Ieri però era giornata di interrogatori, il turno di Progetto Sardegna. Invitati a comparire come indagati di peculato Elia Corda, Gianluigi Gessa, Stefano Pinna e Alessandro Frau, soltanto l’ultimo si è presentato all’ufficio del magistrato, insieme al difensore, l’avvocato Guendalina Garau. Ha portato documenti che giustificano spese, altri ne porterà nei prossimi giorni. Gli altri tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, lo faranno più avanti. Novità anche sul fronte Barracciu, la vincitrice delle primarie del centrosinistra chiamata dal pm per lunedì prossimo. Risponderà alle domande del magistrato, ma non subito. Deve raccogliere i documenti, che saranno sottoposti anche al suo nuovo difensore Carlo Federico Grosso, che affiancherà Giuseppe Macciotta: «Confermando piena serenità, assicuro fin d’ora che, nel più breve tempo possibile comunicherò all’opinione pubblica gli elementi essenziali che dimostrano l’assoluta correttezza dei miei comportamenti - ha scritto in una nota - e sgomberano il campo da dubbi legittimi e deplorevoli strumentalizzazioni, per fornire dimostrazione del corretto utilizzo delle risorse assegnate dalla legge ai gruppi consiliari». (m.l)

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