La Nuova Sardegna

il bacino del tirso

Omodeo, zittite le vecchie sirene

 Omodeo, zittite le vecchie sirene

Dal 2008 è attivo nel lago un nuovo e sofisticato sistema d’allarme

24 novembre 2013
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ORISTANO. E se un’inondazione arrivasse dal lago Omodeo? Niente paura, in questo momento non c’è il minimo pericolo. Ma come sarebbe dato l’allarme?

Sino al 2008 a garantire il sonno tranquillo degli abitanti della provincia di Oristano c’erano le sirene. Era il vecchio e collaudato sistema d’allarme che allertava in caso di pericolo i paesi a valle del bacino.

A Oristano la sirena era sistemata sulla Torre di Mariano II e suonava ogni giorno alle 10 del mattino.

Per fortuna non è mai entrata in azione per lanciare il terribile allarme che avrebbe preannunciato l’esondazione. Oggi, come confermato anche dal commissario straordinario dell’Enas, gestore della diga Eleonora d’Arborea, ci sono sofisticati strumenti tecnologici che sono in grado di avvisare in presenza di ogni pur minimo pericolo. E poi c’è il piano di sicurezza che viene coordinato dalla prefettura di Oristano.

«Ribadisco quanto affermato dai vertici dell’Enas: la diga e il sistema Tirso sono oggi in piena sicurezza – ha osservato Francesco Pinna, commissario straordinario del Consorzio di Bonifica di Oristano –. La tecnologia degli anni più recenti ha sostituito le vecchie sirene. Ricordo bene ancora oggi che a Oristano suonava ogni giorno alle 10 in punto, per oltre un minuto. Quel segnale indicava che tutto era tranquillo».

Il sistema di monitoraggio della diga Eleonora d’Arborea è sicuramente uno dei migliori in assoluto.

La cabina di regia di “Sa Cantonera”, presidiata 24 ore su 24 dai tecnici e sorvegliata dalle guardie giurate e dalle forze dell’ordine, controlla centinaia di sensori sistemati nelle zone strategiche sia dell’invaso che della stessa diga. In pochi minuti un sofisticato software lancia segnala eventuali anomalie fa scattare l’allarme.

«Speriamo che mai accada, non abbiamo dettagli precisi – ha ripreso Francesco Pinna – ma da quando viene lanciato l’allarme c’è un margine di tempo sufficiente per sfollare la popolazione dei paesi a valle del Tirso. Quando c’era la vecchia diga in funzione si parlava di 7, 8 ore di tempo prima del pericolo reale, oggi è chiaro che i tempi sono dimezzati. La diga è più a valle e la capienza è quadruplicata, occorrerà solo valutare se la citta disponga di adeguate vie di fuga».

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