La Nuova Sardegna

BITTI. Ricerche ancora senza esito dell'unico dispero dell'alluvione, l'operaio-agricoltore di Bitti, Giovanni Farre, travolto dal fiume in piena il pomeriggio del 18 novembre scorso.

I corsi d'acqua che attraversano le campagne tra Onanì e Bitti sono stati tutti passati al setaccio ma, dell'uomo inghiottito da un’onda di fango e detriti, sotto gli occhi terrorizzati del figlio maggiore, ancora non si hanno notizie.

Qualche giorno fa, il rinvenimento di un giubbotto e di una scarpa dell’uomo, aveva riacceso tra i soccorritori la speranza di poterlo ritrovare. Ma così non è stato. I vigili del fuoco e il gruppo Saf (Soccorritori acquatici fluviali) lavorano senza tregua dal giorno del nubifragio. Le ricerche, iniziate nelle ore immediatamente successive alla scomparsa, non si sono mai fermate. Partite proprio dalla zona in cui si trovava l'azienda di famiglia (ormai distrutta dalla furia dell'acqua), sulle colline di monte Tunnu, sono proseguite in direzione del fiume verso la diga Maccheronis, dove confluiscono anche il Rio Mannu e il Rio Posada. In questi giorni sono stati ispezionati circa 40 chilometri di corsi d'acqua ma devono essere ancora completate le ricerche nella parte restante, circa otto chilometri, dalla diga fino al mare.

«Se anche dopo il completamento di quest’altro tratto le ricerche non avessero ancora dato esito positivo – fa sapere la Protezione civile – verrà ripercorso lo stesso tragitto e contemporaneamente effettuata la bonifica, con l’utilizzo di mezzi adatti alla rimozione di alberi e altri oggetti particolarmente ingombranti e pesanti che potrebbero avere finora ostacolato il ritrovamento dell’allevatore di Bitti».