La Nuova Sardegna

Caos nell’M5S tra diktat e liste fai da te

di Luca Rojch
Caos nell’M5S tra diktat e liste fai da te

“Caso Sardegna”, Grillo nel suo blog punta il dito contro le divisioni. All’ultimo minuto spuntano due partiti dei meetup

08 gennaio 2014
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SASSARI. La triste eclissi delle Stelle ruba la scena anche all’ultimo capitolo del romanzone Pd. E diventa un caso nazionale. Il gran rifiuto di Beppe Grillo, che non ha concesso l’uso del simbolo per le regionali, divide il Movimento e si trasforma in un esercizio di interpretazione da parte degli analisti della politica. Colpo di genio o autodistruzione di una stella già bruciata. Il primo partito, alle Politiche aveva sfiorato il 29 per cento, non si presenterà alle elezioni.

L’editto di Beppe. Dopo tre giorni di blackout nel blog di Beppe Grillo ci si occupa della questione sarda. Poche righe che hanno l’effetto di una bomba. «Il M5S non si presenterà alle prossime elezioni regionali che sono state anticipate in Sardegna. Le liste presentate erano in profondo disaccordo tra loro e questa situazione perdurava da mesi nonostante i numerosi tentativi proposti di trovare una composizione. Il M5S non è a caccia di poltrone e la partecipazione a una competizione regionale non è obbligatoria». Parole che cancellano qualsiasi speranza di una via di uscita. Tra le righe anche la condanna della frammentazione del Movimento nell’isola.

Sistema primarie. Nel suo comunicato Grillo indica anche la via per dirimere in futuro le controversie. Non usa la parola primarie, forse fa troppo Pd, ma il sistema è quello. «In futuro, in casi simili, si adotterà la votazione di tutti gli iscritti nella Regione ai singoli candidati e la lista sarà composta per ordine di voto». Un consiglio che ora suona un po’ tardivo. E che chi sosteneva la road map, il popolo dei meetup, aveva proposto da novembre.

La condanna. Prima dell’editto di Beppe per tutta la giornata dai vertici nazionali del movimento erano arrivate dichiarazioni che di fatto puntavano il dito contro la frammentazione dei gruppi nell’isola che si era trasformata in una guerra tra bande. «Si era arrivati a un punto limite in cui non si riusciva a stare insieme in uno stesso gruppo – dice il deputato M5S Andrea Colletti –. Molto meglio non presentare la lista». Sulla stessa linea la capogruppo al Senato Paola Taverna. «Non ci interessa la corsa alla poltrona – afferma –. Abbiamo preferito non presentarci perché non c’era un accordo nella base». Il senatore Roberto Cotti ha anticipato le dichiarazioni di Grillo, già di primo mattino metteva in evidenza la necessità delle primarie. «Credo siano l’unico strumento utile per evitare situazioni come quelle che si sono venute a creare in Sardegna – dice Cotti –. In realtà il movimento è cresciuto così tanto in questi ultimi mesi che è diventato impossibile da gestire senza fare le primarie. Siamo in troppi e non abbiamo le strutture rigide di un partito. Non cerco colpe, le responsabilità sono divise. Ma posso dire che noi eravamo pronti al voto. Solo che servivano le primarie». Da giorni il blog “Amici di Beppe Grillo in Sardegna”, 12mila iscritti, si è trasformato in un campo di battaglia, in un tutti contro tutti infinito. Nel tritacarne anche i parlamentari. «Cari – posta sul suo profilo Facebook la parlamentare Manuela Serra –, comprendo, perché è in me, il senso di frustrazione e dolore per la questione lista. Ma riversare astio, responsabilità e minacce su portavoce, staff o Beppe, non è corretto. La responsabilità appartiene a ognuno di noi».

Le liste fatte in casa. Ma una fetta di 5 Stelle è pronta a disobbedire a Grillo. Ci sono due liste riconducibili ai grillini. Le ultime due presentate. “Onestà e progresso”, che sarebbe vicina al popolo dei meetup e “Nuovo movimento Sardegna” che secondo alcuna avrebbe simpatia per i tramatzini, ma è difficile fare questo tipo di classificazioni in un movimento tanto liquido. “Onestà e progresso” aveva partecipato con una candidata sindaco, Patrizia Serra, alle elezioni comunali di Cagliari del 2011. Una lista che si richiamava già da allora ai grillini. Anche se era rivale del M5S ufficiale guidato dalla candidata sindaco Manuela Corda. Anche il “Nuovo movimento Sardegna”, simbolo e 5 asterischi, anche se sembrano più rose dei venti, è legato ai meetup. Entrambi non si rassegnano al no del capo e sono pronti a sfidare il diktat di Grillo.

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