La Nuova Sardegna

Dopo 60 anni il Club Med lascia Caprera

di Serena Lullia
Dopo 60 anni il Club Med lascia Caprera

Il colosso francese restituisce le chiavi del villaggio di Cala Garibaldi alla Regione. Il Comune: «Ora lo cedano a noi»

08 gennaio 2014
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LA MADDALENA. Crollato il sogno a 5 stelle su Caprera, il Club Mediterranée fa le valigie. E nello spazio sul mare occupato dai tucul già si concentrano gli appetiti di rampanti imprenditori del turismo. Le chiavi dell’area demaniale che dal 1954 ha ospitato le vacanze griffate Club Med, sono di nuovo nelle mani della Regione. Il colosso francese delle vacanze le ha restituite alla fine dell’anno.

Regione e società hanno deciso per la risoluzione concordata del contratto con cui il Med aveva ottenuto in concessione per 30 anni i terreni del demanio. Dal 2006 il gruppo ricettivo versava nelle casse cagliaritane 210 mila euro di canone. Un costo che il Club Mediterranée era certo di poter sostenere dopo aver trasformato il villaggio di capanne in hotel a 5 stelle. Una riqualificazione da 40 milioni di euro, fortemente voluta dal direttore generale del Med, Henri Giscard d'Estaing, figlio dell'ex presidente Valery.

Ma il progetto, presentato ai tempi della giunta di Renato Soru e poi riproposto in altre quattro versioni, si è arenato negli uffici dell’assessorato all’Urbanistica. E lì è rimasto anche per tutti e 5 gli anni della legislatura di Ugo Cappellacci.

Dopo aver tentato più volte di sbloccare la situazione, il Club Med ha deciso per l’addio. La lentezza della macchina burocratica sarda ha spinto il gruppo francese ad abbandonare anche gli investimenti ipotizzati nel resto della Sardegna. Erano state già valutate alcune possibilità a Orosei e nel cagliaritano.

Il Consiglio comunale, ad agosto, aveva approvato un ordine del giorno all’unanimità. Con il documento maggioranza e opposizioni chiedevano che la Regione cedesse all’ente locale i terreni demaniali al costo simbolico di un euro. «Una posizione che ribadiamo con maggiore forza ora – dichiara l’assessore Nicola Gallinaro –. Il Comune a quel punto potrebbe assegnare le aree in concessione, creando così una opportunità di sviluppo e lavoro per il territorio». Un concetto che viene ribadito anche dal consigliere di minoranza Massimiliano Guccini. Posizione condivisa anche da un altro consigliere di opposizione, Claudio Tollis. «Su Caprera serve un piano complessivo di sviluppo. Ripartiamo da quello che possiamo fare e non perdiamo altro tempo su quello che avremmo potuto fare».

(ha collaborato Andrea Nieddu)

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