La Nuova Sardegna

Sigilli nella villa dell’ex senatore Pdl

di Giampiero Cocco
Sigilli nella villa dell’ex senatore Pdl

Il gip fa sequestrare l’intero scantinato nella residenza alla periferia di Olbia: falso e abuso edilizio le ultime accuse

08 marzo 2014
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OLBIA. Le tegole giudiziarie continuano cadere sulla testa dell’ex senatore del Pdl ed ex commissario dell’Autorità portuale di Olbia Fedele Sanciu. Al quale, ieri mattina, è stato notificato un provvedimento di sequestro preventivo che gli ha sigillato l’intero scantinato della sua villa di Pedres, alla periferia di Olbia. I reati contestati all’uomo politico dal sostituto procuratore della Repubblica Riccardo Rossi sono di abuso edilizio e falso, contestazioni che arrivano dopo gli accertamenti da parte degli uomini del corpo di vigilanza ambientale all’interno della villa, nella quale intendeva utilizzare, con un cambio d’uso, le volumetrie previste per il Piano casa. «Non stiamo discutendo di metri cubi in eccesso o realizzati senza concessioni edilizie, tutte in regola – ha precisato ieri il legale di Fedele Sanciu, l’avvocato Marco Pilia – ma di un semplice cambio di destinazione d'uso, una richiesta presentata agli uffici tecnici comunali dai tecnici ai quali si era rivolto l’ex senatore, e quindi non imputabili a lui. Stiamo predisponendo gli atti per chiarire la nostra posizione, anche se riteniamo si sia trattato di un provvedimento immotivato e contro il quale ricorreremo inoltrando, sin dalle prossime ore, ricorso al Tribunale del riesame per l'immediato dissequestro».

Stando agli atti d’indagine l’ex presidente della Provincia è anche accusato di falso in atti pubblici per aver firmato diverse autocertificazioni in relazione alle istruttorie avviate per il cambio di destinazione d'uso dei locali finiti sotto sequestro. Locali che, originariamente, erano destinato a servizi e magazzini, trasformati poi in un appartamento realizzato al di sotto del piano di calpestio. Per sanare questa situazione l’ex senatore avrebbe chiesto, consigliato dai suoi tecnici, di poter utilizzare la legge sul Piano Casa. Ma avendo già realizzato l’appartamento questa norma, stando agli accertamenti della Procura, non sarebbe stata più applicabile. Da qui l’incriminazione, risalente a una ventina di giorni fa, e il sequestro preventivo disposto ieri dal gip del tribunale Vincenzo Cristiano e notificato all’ex senatore dagli uomini del corpo forestale regionale.

Le disavventure di Fedele Sanciu avevano preso avvio nello scorso febbraio, quando gli vennero contestati i primi abusi edilizi e fu iscritto sul registro degli indagati per essere, in concorso con il ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, incorso nel reato di abuso d’ufficio per la sua nomina (risalente al settembre scorso) di commissario straordinario dell’Autorità portuale di Olbia. Dopo le prime avvisagli di tempesta, la bufera giudiziaria si è abbattuta sull’uomo politico pidiellino con l’avvio di una nuova e ancora misteriosa inchiesta che lo vede coinvolto, con i familiari del costruttore romano Antonio Pulcini – i figli del re del mattone Daniele e Gabriele e la moglie Maria Bice Asara – nel reato di circonvenzione d’incapace avendo nominato, insieme ad altri soci, a capo di due società – la Armo Srl di Olbia e la Coral Srl di Arzachena – un uomo affetto, da diversi anni, di scompensi psichici dovuti a malattia degenerativa. Le perquisizioni disposte dal procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi a Roma, Poggibonsi, Olbia e Palau avrebbero portato la Guardia di finanza all’acquisizione di una copiosa documentazione cartacea e informatica, ora al vaglio degli esperti.

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