La Nuova Sardegna

Spiagge off limits in Costa Smeralda, il Qatar caccia i turisti

di Serena Lullia
Spiagge off limits in Costa Smeralda, il Qatar caccia i turisti

Le 3 aree di sosta, da sempre a titolo gratuito, sono sbarrate. Il Comune avvia gli espropri, in caso di incendi sarebbe il caos - FOTO
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14 aprile 2014
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PORTO CERVO. Una fila di imponenti macigni blocca l’accesso alle aree parcheggio di Liscia Ruja, Pevero, Romazzino. Dietro le spiagge della Costa Smeralda. I cartelli con la scritta “proprietà privata” sembrano più efficaci di muscolosi bodyguard per cacciare i turisti. Un messaggio chiaro dei proprietari delle aree alla comunità di residenti e turisti. Una prova muscolare della Land holding, una delle società che fa capo all’emirato del Qatar, padrone della Costa Smeralda. Le aree alle spalle di Liscia Ruja, da 50 anni vengono cedute gratuitamente al Comune di Arzachena che le attrezza come aree parcheggio. Un tacito accordo inaugurato dal principe Karim Aga Khan, violato quest’anno per la prima volta.

LEGGI: Arzachena «sfida» l’emiro: espropri per liberare gli accessi alle spiagge

Alle spalle del lido c’è una foresta mediterranea ad alto rischio incendi, un tappeto di sottobosco alto due metri. Nel caso in cui scoppiasse un rogo i mezzi di soccorso non potrebbero intervenire. La vita delle persone è legata alla rapidità di azione. I tempi calcolati dalla forestale per mettere in salvo le persone sono un pugno di minuti. Solo 12.

L’esproprio. Il Comune domani mattina approverà in giunta l’avvio delle procedure di esproprio delle aree di proprietà del Qatar. Una operazione delicata con tempi ristretti. La stagione è ormai alle porte.

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