La Nuova Sardegna

settore ittico

Fondi Ue inutilizzati per la pesca

Le cooperative in rivolta: «Meno burocrazia e più investimenti»

16 aprile 2014
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CAGLIARI. In Sardegna lavorano 1.355 imbarcazioni da pesca con 3.000 pescatori imbarcati a cui si aggiungono altri mille lavoratori che operano nelle trenta aree lagunari. (Con l’indotto si arriva a 6.000 posti di lavoro). Un settore importante che, però, è alle prese con mille problemi, a cominciare dalla burocrazia che moltiplica i costi e rallenta la spesa dei fondi europei. E’ quanto è emerso ieri dall'assemblea regionale di Federcoopesca che ha rinnovato le cariche elettive. Presidente regionale per i prossimi cinque anni è stato confermato Roberto Savarino.

«Il settore è in difficoltà strutturale, per questo è fondamentale puntare sulla cooperazione. È necessario fare sistema anche con chi opera sulla terraferma, valorizzando i prodotti sardi. Gli operatori stanno facendo la propria parte e, dando seguito a quanto previsto dalle politiche europee, si sono riuniti in associazioni». Federcopesca critica la Regione: «Nel bilancio 2014 per la pesca non è previsto nulla» e i fondi dell’Europa vengono spesi con difficoltà a causa della burocrazia. «Dei 15 milioni di euro messi a disposizione in Sardegna per i fondi strutturali specifici nella programmazione europea 2007-2013», denuncia Savarino, «la Sardegna ne ha speso meno di un milione. È quindi indispensabile portare avanti azioni concrete per cambiare la rotta e alleviare il grave stato di sofferenza in cui versa l’intero settore, prima che sia troppo tardi. Siamo fiduciosi che il neo assessore dell’Agricoltura saprà raccogliere le nostre istanze».

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