La Nuova Sardegna

Maxi evasione, documenti al setaccio

Maxi evasione, documenti al setaccio

Procede anche a Pasqua l’inchiesta della Procura di Tempio sul passaggio dalla Colony Capital alla Qatar Holding

20 aprile 2014
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PORTO CERVO. L’inchiesta sulla presunta evasione fiscale legata alla cessione della Costa Smeralda dalla Colony Capital di Tom Barrack alla Qatar Holding promette sviluppi sin dalla prossima settimana, quando lo staff della Guardia di finanza che sta indagando – un nucleo super specializzato in reati tributari – avrà valutato più compiutamente la mole di documenti acquisiti nel corso di questi mesi. Sì, perché l’inchiesta va avanti da tempo. Basti ricordare che controlli massicci da parte degli uomini della Fiamme gialle erano già stati effettuati nel mese di ottobre. Allora i finanzieri avevano bussato a Porto Cervo alle porte di Sardegna Resort, la società che cura gli interessi del fondo del Qatar proprietario della Costa Smeralda. Gli uomini della polizia tributaria di Sassari erano andati via con una serie di documenti contabili, fatture, contratti. In precedenza, controlli accurati erano stati eseguiti anche nel mese di febbraio di un anno fa. Nei giorni scorsi però il capo della procura di Tempio, Domenico Fiordalisi, che cura l’inchiesta, ha dato una svolta decisa agli accertamenti. Con in mano l’ordinanza di perquisizione firmata dal gip del tribunale di Tempio, e accompagnato dagli ufficiali Maurizio Sebastiani e Giovanni Mandalà (investigatori della polizia tributaria del gruppo provinciale della guardia di finanza di Sassari), e da un nutrito gruppo di sottoufficiali e agenti della Fiamme Gialle, ha spulciato fra le carte riservatissime di un grande studio legale di Milano. Una visita prolungatasi per qualche giorno, a caccia dei documenti relativi al trasferimento di proprietà da Colony a Qatar Holding e di tracce della presunta evasione. Che sarebbe stata attuata attraverso una selva di società comprese fra Arzachena, Porto Cervo, Milano e il Lussemburgo, in modo da aggirare le norme fiscali e risparmiare un bel gruzzolo. L’evasione sarebbe valutata intorno ai 100 milioni, mentre nel registro degli indagati sarebbero finite almeno dieci persone. (en.g.)

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