Obiettivo: qualità ed efficienza
Dal programma del centrosinistra come cambierebbe la «macchina regionale»
CAGLIARI. Istituzioni di alta qualità. È stato questo uno degli slogan forti con cui Francesco Pigliaru ha vinto le elezioni del 16 febbraio. Il dettaglio di come potrebbe cambiare ad esempio il volto della Giunta, secondo il pensiero del governatore, è questo è racchiuso in un capitolo, il quarto, del programma «Cominciamo il domani», quello che l’ha portato al successo e ora va realizzato.
Giunta. Per cominciare – si legge – è necessaria una revisione del numero e la razionalizzazione delle competenze degli attuali dodici assessorati. Fra le novità annunciate: l’istituzione di una delega per le attività produttive e lo sviluppo economico «in cui confluiscano le funzioni ora sparse fra l’assessorato all’industria, quello al turismo, commercio e artigiano e altri assessorati». Subito dopo «la delega per l’innovazione per favorire lo sviluppo e la crescita dell’economia regionale». Ancora: «l’istituzione di un assessorato alle relazioni esterne e ai rapporti con il Mediterraneo, per curare la cooperazione con tutti i territori circostanti». Più «potere ma razionalizzato all’assessorato alla programmazione». Infine «il potenziamento delle strutture e delle risorse disposizione del turismo».
Personale. Il lungo comma, tratto ancora dal programma di Pigliaru, può essere riassunto così: «Riforma della disciplina regionale in materia di riorganizzazione degli uffici, secondo criteri di merito per migliorare la qualità dei servizi». Un altro punto cardine è «l’avvio delle procedura di mobilità fra compartimenti», per evitare che ci siano realtà sovradimensionate a discapito di quelle in cui c’è carenza di personale.
Struttura. Nel programma tra l’altro c’è scritto: «Eliminazione, accorpamento e razionalizzazione degli enti, delle agenzie, delle società partecipate e degli enti diritto pubblico». Due esempi: la soppressione della sempre discussa Agenzia Sardegna promozione e l’eliminazione degli Enti regionali per il diritto allo studio di Cagliari e Sassari «sostituiti con altrettante direzioni generali dell’assessorato alla pubblica istruzione». (ua)