La Nuova Sardegna

La “Accabadora” di Pau, il racconto di un popolo

di Walter Porcedda
La “Accabadora” di Pau, il racconto di un popolo

Il regista ha battuto il primo ciak del suo nuovo film, girato tra Gesturi e Cagliari. Protagonista Donatella Finocchiaro. Con lei anche l’irlandese Barry Ward

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CAGLIARI. Il primo ciak scatterà tra poche ore in una location nella affascinante e selvaggia piana di Gesturi. E’ qui che prenderà le mosse il nuovo film girato da Enrico Pau (“Pesi leggeri” e “Jimmy della collina”), “L’Accabadora”. Niente a vedere con il romanzo di Michela Murgia (il progetto fu depositato presso il Mibac due anni prima dell’uscita del romanzo).

«Il soggetto del film – ha confermato ieri la sceneggiatrice Antonia Iaccarino alla presentazione – è stata un’idea illuminante di Pau, e abbiamo iniziato a lavorarci sin dal 2007» (oltre a Pau e Iaccarino c’è anche Igort tra gli autori del soggetto). Siamo tra gli anni Trenta e Quaranta in Sardegna e Annetta, la protagonista (nella pellicola sarà la bella Donatella Finocchiaro, ieri assente perchè in dolce attesa: «girerà subito dopo la nascita del bambino a settembre») è una donna che «regalava la buona morte» cioè aiutava a morire (“accabbadora” vuol dire proprio questo) chi soffriva per qualche malattia. Una vera e propria eutanasia popolare tollerata e ammessa dentro le comunità rurali dell’isola. Un evento condurrà la donna in città. Questa è Cagliari presa di mira dalle fortezze volanti americane e inglesi che sganciarono qui le loro bombe seminando morte e distruzione. Ed è qui, per paradosso, che troverà una ragione per vivere.

«Racconterò nella prima parte una Sardegna messicana, sospesa nel tempo. Nella seconda – spiega il regista – c’è invece l’incontro con la modernità, quella tecnologica e devastante degli spezzonamenti aerei e delle bombe. E’lo sfondo di un film che vuole raccontare attimi di storia e di vita di un popolo come quello sardo. Annetta viene da un passato che non si dovrebbe neppure raccontare. Attraversa l’inferno che è stata la sua vita e un giorno giunge in una città in cui nonostante la maggior parte degli abitanti fosse stata sfollata via, era popolata da diecimila persone. Ci sono così tante storie dentro, anche l’amore... ed è un film su ciò che mi è stato raccontato, prima dai genitori e dai nonni. E’ in questa umanità che io e Antonia ci siamo immersi».

E dalla città, Enrico Pau , ha avuto immediata collaborazione. Ad esempio dal teatro Lirico che ha messo a disposizione i suoi atelier e il know how scenografico. Dopo aver ricevuto il plauso e gli auguri del primo cittadino Massimo Zedda (che ha colto l’occasione per auspicare un rapido utilizzo degli spazi del Parco della Musica necessari per investire in cultura) Pau ha ringraziato Antonio Marras, autore dei disegni dei costumi dell’interprete principale e responsabile della supervisione artistica del film coprodotto con l’Irlanda.

Questo avrà un budget di 2 milioni e 161 mila euro («una cifra importante» ha segnalato il produttore Francesco Pamphili, e quasi un record per l’isola) alla quale concorrono oltre a Regione e Mibac anche Rai Cinema, Irish Film Board e la partecipazione del Banco di Sardegna ai sensi delle norme del tax credit. Un fatto importante da segnalare per la sua novità. La banca per la prima volta infatti decide di investire direttamente nella produzione di un film. Una decisione presa – ha spiegato il responsabile d’area Martino Mulas – innanzitutto «perchè il film è a intensa connotazione territoriale ed ha un forte richiamo al nostro vissuto».

“L’Accabadora”prodotto dalla Film Kairos vedrà oltre a Donatella Finocchiaro come protagonista maschile l’attore irlandese Barry Ward e Carolina Crescentini nel ruolo di Alba ( personaggio ispirato alle sorelle Coroneo). L’obiettivo è ambizioso: quello di finire in tempo per partecipare al festival internazionale di Berlino.

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