La Nuova Sardegna

SASSARI. Tanti i precedenti di bambini uccisi in Italia per fatti criminali. Solo una settimana fa a Carmiano, nel Leccese, un piccolo di 4 anni e la sorellina di 3 si sono salvati per caso nel Leccese. Sarebbe bastato fossero seduti dal lato opposto dell'auto dove si trovavano, e per loro sarebbe potuto andare diversamente. La fine dei bambini, figli della convivente rom di un pregiudicato del Salento sfuggito anche lui ai colpi dei killer, poteva diventare la stessa di quella toccata lo scorso 17 marzo al piccolo Domenico, 2 anni, in famiglia chiamato Mimmo, ucciso nell'agguato di Palagiano (in provincia di Taranto) insieme alla madre, Carla Maria Fornari, e al suo compagno, Cosimo Orlando.

Ai primi febbraio, in una strage di mafia in Calabria, aveva perso la vita il piccolo Nicolas Campolongo, Cocò per tutti. Lacrime e dolore ma anche palloncini, confetti e orchidee bianche: in questo modo era stato salutato per l'ultima volta il piccolo, che aveva 3 anni. L’avevano ucciso e bruciato a Cassano allo Ionio, provincia di Crotone, insieme al nonno, Giuseppe Iannicelli, e alla compagna di quest'ultimo Ibtissam Touss, 27 anni, marocchina.

Ai familiari più stretti del bambino e di Iannicelli, che si trovano detenuti o agli arresti domiciliari, era stato permesso di partecipare ai funerali assieme ad altre centinaia di persone commosse. Il feretro di Cocò, avvolto da orchidee bianche, e del nonno, erano giunti prima a casa della famiglia Iannicelli dove si erano fermati, per poi raggiungere la chiesa per il rito. Il corteo era stato accompagnato da una banda musicale che aveva suonato musiche allegre, così come è tradizione nella zona in occasione dei funerali di bambini. La morte del piccolo era stato ricordata anche da Papa Francesco.