Il difensore: «Con lui altre persone»
Il legale valuta se rinunciare all’incarico, ma è convinto dell’esistenza di complici nel delitto
TEMPIO. Giovanni Azzena (nessuna parentela con la vittima), il penalista che assiste il disoccupato che avrebbe commesso la strage di Tempio, non ha dubbi. «Il mio assistito al momento è l'unico fermato per questa vicenda, ma ritengo non sia il solo. La sua posizione è marginale rispetto alla persona già indicata come esecutore materiale». Una dichiarazione forte, quella del legale, che lancia dubbi sulla criminale, fredda e allucinante azione in perfetta solitudine dell’impiantista nel portare a termine il massacro di via Villa Bruna. «Sto valutando se proseguire nell'incarico alla luce degli ulteriori elementi che emergeranno, se emergeranno, da parte dei Ris e degli investigatori. Ho accettato la difesa per deontologia professionale e per non far mancare il mio apporto e sostegno al padre e alla sorella dell’indiziato, persone per bene che sono, come me, i tempiesi e l’intera popolazione sarda, distrutti dal dolore per quanto è accaduto in città. Fatta questa doverosa premessa in onore delle vittime, concittadini che conoscevo personalmente, mi è altrettanto doveroso precisare che al momento attuale al mio assistito – ha aggiunto l’avvocato Giovanni Azzena – viene contestato di aver cagionato, con soggetti ancora non individuati, la morte di queste persone». Una posizione in netto contrasto da quella della procura della Repubblica, che nel pomeriggio di ieri, attraverso le affermazioni del capo degli uffici inquirenti galluresi, si e detta certa che al momento «non esistono elementi in base ai quali poter affermare che l’indiziato (il procuratore non ha mai fatto il nome di Angelo Frigeri, n.d.r.) abbia avuto dei complici. In base agli elementi oggettivi a nostra disposizione abbiamo motivo di ritenere che la persona sottoposta a fermo per quel triplice delitto abbia agito da solo», ha concluso il capo della Procura di Tempio Domenico Fiordalisi. Giovanni Azzena, nelle prossime ore, prenderà una decisione per stabilire una linea difensiva che, minuto dopo minuto, si annuncia sempre più ardua. Il responso degli accertamenti compiuti dal Ris, le risultanze investigative, i tabulati telefonici e la telecamera del bar Orientale sono tutti elementi che giocano a sfavore di Angelo Frigeri. Che potrebbe non aver fatto tutto da solo. (g.p.c.)