Pista bloccata, operai patteggiano
Un mese a 31 manifestanti che paralizzarono l’aeroporto di Elmas
CAGLIARI. Hanno patteggiato una condanna a un mese di reclusione con la sospensione condizionale i trentuno operai dell’Alcoa di Portovesme, finiti a giudizio con l’accusa di interruzione di pubblico servizio per aver occupato una pista dell’aeroporto di Cagliari-Elmas, nel 2010. Il giudice monocratico Alessandra Angioni ha accolto le richieste formulate dagli avvocati Michele Schirò, Maria Franca Obinu, Daniela Corso e Anna Maria Giannola nel corso dell’udienza di ieri mattina, cui ha partecipato gran parte degli operai. Si chiude così la dunque così la vicenda giudiziaria nata da una delle tante e clamorose azioni di protesta organizzate dai lavoratori dell’industria metallurgica, che nel corso degli anni hanno cercato disperatamente di scongiurare la chiusura della fabbrica. Nonostante la lunga battaglia degli operai, l’Alcoa ha bloccato la produzione nel 2012.
L’«assalto» pacifico all’aeroporto di Elmas avvenne d’improvviso: decine di operai bloccarono con un corteo le vie d’accesso all’aerostazione, che rimase isolata per diverse ore. Poi invasero la pista d’atterraggio. Inutili i tentativi di intervento da parte delle forze dell’ordine, non restò che identificare i manifestanti e segnalarne i nomi alla Procura, che li rinviò a giudizio con l’accusa di interruzione di pubblico servizio.
I fatti erano chiarissimi, da qui la scelta tecnica degli avvocati difensori che hanno chiesto e ottenuto dal giudice una sentenza di patteggiamento sul minimo della pena.
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