La Nuova Sardegna

Lai: «Un risultato carico di responsabilità»

di Luca Rojch
Lai: «Un risultato carico di responsabilità»

Il segretario dei democratici analizza il boom elettorale: «Ero sicuro di avere il candidato più forte»

27 maggio 2014
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SASSARI. Stratega e psicologo. La vittoria è un po’ anche sua. Silvio Lai, il segretario regionale del Pd, esulta davanti al boom del suo partito. Europee e amministrative segnano la riscossa per i democratici. Un consenso che forse non si aspettava neanche lui. «È un risultato molto positivo – afferma– e sono certo che le amministrative lo confermeranno. Emerge in modo netto che il centrosinistra ha molte risorse. Questo risultato ci carica di responsabilità a livello regionale e nazionale». Il successo è frutto di un mix tra una strategia perfetta e un candidato pigliatutto. «È vero c’è il dato del candidato azzeccato – continua Lai–. Renato Soru ha dimostrato che è possibile uscire dal vittimismo del “non ce la facciamo”. Soru è andato a prendere voti in Sicilia, ha superato i confini della Sardegna. Segno che le idee vengono sempre premiate». In pochi mesi, dalle Regionali alle Europee, è cresciuto di 16 punti percentuali. «Un percorso che portiamo a vanti da 5 anni – dice il segretario – e consolida una serie di risultati positivi. Questo risultato è figlio dell’azione del governo Renzi, ma anche di quello di Francesco Pigliaru in Regione. A questo va aggiunto il grande lavoro fatto da Renato Soru, che da subito ho considerato il candidato ideale. Ecco perché ho insistito tanto perché fosse lui a guidare il Pd in Sardegna. Sono sicuro che anche il risultato delle amministrative premia il nostro lavoro». Il senatore esulta anche se le comunali di Sassari e Alghero gli lasciano un po’ di amaro. Nella città catalana è davanti Mario Bruno contro il candidato del Pd ufficiale. Lai è un segretario in scadenza di contratto. Tra un mese ci sarà il congresso e la sua riconferma sembra impossibile. Ma lui mostra la massima serenità e supera l’ostacolo con un parallelismo calcistico. «A differenza di Conte non ho un altro anno di contratto – scherza –. Sono sereno. Il Pd è un partito complicato e si deve avere la pazienza per tenerlo unito. E il voto di oggi dimostra che abbiamo le capacità di fare benissimo. Sono orgoglioso del Pd e della nostra comunità. La Sardegna soffre, è in difficoltà ma non si rassegna. I sardi hanno colto il messaggio di speranza e di pragmatismo che Renzi al governo e Pigliaru in Regione hanno trasmesso ai nostri concittadini. Senza insulti e senza rabbia, con determinazione ma con grande umiltà. Ha vinto il linguaggio della costruzione contro quello della distruzione. La credibilità del Pd ha prodotto un grandissimo risultato. Un risultato che ci entusiasma, ma ci carica di grande responsabilità. Ora occorre da subito rimetterci tutti a lavoro per produrre le grandi riforme che servono alla Regione e al Paese per ridare dignità al lavoro e alla vita di tutti i sardi, dei più giovani e dei più indifesi prima di tutto. In Sardegna siamo il primo partito con il 39 per cento dei consensi, in Italia siamo al 41. Siamo la delegazione più importante del gruppo del Partito dei socialisti e dei democratici europei in Europa. Un ottimo segnale».

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