La Nuova Sardegna

Colla e timbri sul bozzetto, opera di Biasi deturpata

di Gianna Zazzara
Colla e timbri sul bozzetto, opera di Biasi deturpata

Uno studio sul grembiule di Orgosolo sfregiato da un funzionario zelante. Il quadro è dipinto su due lati, ma il retro è stato sempre nascosto al pubblico

14 giugno 2014
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NUORO Ancora un’offesa all’arte italiana. Ma questa volta per mano non di un anonimo vandalo ma di uno zelante funzionario pubblico che su un’opera dell’artista sassarese Giuseppe Biasi, di proprietà della Regione ed esposta in questi giorni al museo Tribu di Nuoro, ha attaccato con la colla i numeri di inventario. Si tratta in realtà di un quadro dipinto su due lati: di fronte l’opera più famosa “Lo studio di ragazza con bimbo”, un olio su tela che misura 97 centimetri per 130 realizzato dal pittore negli anni Trenta. Sul retro, invece, l’artista aveva disegnato un particolare del grembiule di Orgosolo. Un abbozzo di dipinto su un tema poi sviluppato negli anni successivi con i lavori su tela dedicati agli abiti tradizionali della Barbagia, come la famosa “Ragazza di Ollolai”. Un abbozzo di dipinto, è vero, ma pur sempre opera di un pittore straordinario, fra i più brillanti del panorama nazionale del Novecento.

Ed è proprio questo il dipinto che i funzionari regionali, a partire dagli anni Cinquanta, hanno deturpato coprendolo con i numeri di inventario e i timbri della Regione Sardegna. Obiettivo: catalogare il dipinto più famoso dell’altro lato, “Lo studio di ragazza con bimbo”. Non è la prima volta che il quadro a due facce viene esposto al pubblico. Nel 2008, a Sassari, si poteva ammirarlo al Carmelo nella mostra retrospettiva dedicata a Giuseppe Biasi che raccoglieva proprio le opere della collezione regionale dell’artista, quelle esposte in questi giorni al Tribu. Il quadro, però, era stato esposto solo da un lato, quello più famoso, e quindi lo scempio non si poteva vedere. Il retro del dipinto era stato comunque inserito nel catalogo della mostra curato dalla Ilisso, con tutti i bollini e i timbri sulla tela ben in vista.

Questa volta invece al museo di Nuoro il dipinto si può ammirare in tutta la sua bellezza, davanti e dietro, e così si è scoperto lo sfregio causato dalla burocrazia. «Purtroppo la catalogazione delle opere non viene fatta nè dagli storici dell’arte né dai restauratori e questo è il risultato», ha commentato amaro l’architetto Antonello Cuccu, della Ilisso, la casa editrice che cura la gestione dello spazio nuorese. E che ha deciso di esporre il quadro in modo che siano visibili entrambi i lati, anche quello sfregiato, perché comunque è opera di uno dei più grandi artisti sardi, l’unico che ha dipinto la Sardegna come un mondo magico e meraviglioso. La mostra si potrà visitare fino al 29 novembre.

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