La Nuova Sardegna

Sul sottomarino giallo a caccia di emozioni

di Antonello Palmas
Sul sottomarino giallo a caccia di emozioni

Bambini affascinati dalla vista di delfini e statue sommerse

27 giugno 2014
2 MINUTI DI LETTURA





INVIATO A GOLFO ARANCI. Il bimbo col faccino appiccicato all’oblò guarda affascinato il mare che visto da sotto ha un colore mai visto, di un azzurro che nessun documentario può riuscire a rendere. Il suo amico salta in piedi quando si profila la sagoma della prima statua del Museo sommerso, poi un “ooohh” in coro quando appare la sirena che compie le sue evoluzioni. Sta riscuotendo un successo incredibile il sottomarino giallo della cooperativa sociale Figari «L’idea è del sindaco Giuseppe Fasolino – spiega il presidente Franco Franchi – dopo la creazione del Mumart, il museo sommerso, ci si chiedeva come fare per mostrare le opere. Noi ci siamo dati da fare e abbiamo allestito il servizio dello Yellow submarine, contattando un comandante capace, l’olbiese Luca Filigheddu, e un mozzo. E la biglietteria a fianco è diventata un infopoint, che fornisce notizie su tutto ciò che si può fare a Golfo Aranci».

Il programma è semplice: il natante, molto simile a quello che può animare le fantasie di un bambino, salpa per un tragitto che lo porta a visitare a una ad una tutte le opere d’arte sul fondo, tra pesci e sirene (altro servizio di cui si occupa una società a parte). E una volta alla settimana si cambia rotta, puntando verso l’isolotto di Figarolo per incontrare i delfini: «Vederli da sotto, vi assicuro, è tutta un’altra cosa, uno spettacolo unico – dice Franchi –. E lì abbiamo un’altra opera, il presepe sommerso, su un fondale molto caratteristico». Con lui lavorano gli altro soci Patrizio Sundas, Sabina Felici, Alessandro e Marcello Di Fraia, tutti golfarancini di nascita o acquisiti. Tutti convinti che per andare avanti bisogna sapersi rinnovare e bandire le invidie e le facili critiche. «Un successo? Parlano i numeri. Quando arrivi a migliaia di visitatori tra adulti e bambini, non puoi non essere soddisfatto, anche se è molto impegnativo me per ora ci nutriamo soprattutto... di emozioni, visto che è il primo anno». E le emozioni le provocano soprattutto le reazioni dei bambini: «Ne sono giunti ormai da tutti i paesi della Sardegna, ma l’esperienza più incredibile è quella con gli scolari dei centri dell’interno - dice Franchi –, un qualcosa che ti rimane dentro: molti il mare non lo vedono quasi mai e poterlo ammirare in questo modo, dentro un sommergibile, per giunta impreziosito dalle sirene, è qualcosa di unico. «Una volta – racconta Sundas – mi si è avvicinata una bambina: “Senti, mi dai un pizzicotto?” mi ha detto durante il tragitto. Perché? le ho chiesto. “Perché a me qui dentro sembra di stare in un sogno”».

Primo piano
L’intervista

Nicoletta Puggioni: «Insegnanti, ruolo da rivalutare dalla formazione agli stipendi»

di Andrea Sini
Le nostre iniziative