La Nuova Sardegna

Io, Miho, innamorata di questo blu profondo

di Antonello Palmas
Io, Miho, innamorata di questo blu profondo

Gli scatti della fotosub nipponica Tsuruoka nei mari sardi

10 luglio 2014
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PORTO SAN PAOLO. Una volta all'anno per tre mesi ha bisogno di rientrare nella sua Tokyo per ritrovare il clima della metropoli dove è nata. Ma Miho Tsuruoka, fotosub giapponese, vive a Porto San Paolo per il resto dell'anno perché non può più fare a meno di quel mare, che – dice – ha quel colore blu che più ama. E dei mari sardi, in particolare di quelli galluresi, ha imparato a conoscere ogni segreto, immortalandone le magnificenze.

Simpatica e sempre pronta al sorriso, da quasi 25 anni ormai vive in Italia. Prima in Italia, sbarcando a Milano da esperta di cinematografia per girare video nel mondo della moda. Sposata con un veneto, appassionatasi di subacquea, ha cambiato totalmente campo di lavoro, aprendo una scuola per brevetti sub a Olbia (la "Esa"), ma ha ripreso in mano gli obiettivi, questa volta per immagini fisse nelle quali immortalare le bellezze che poteva ammirare sul fondo marino, divenendo un vero punto di riferimento nel settore. «Cosa mi ha attirato qui in Sardegna? Io amo il mare – spiega Miho – e avendo vissuto sempre in città grandi, avevo bisogno di cambiare vita, così ho approfittato del mio lavoro. Ma per tre mesi all'anno sento l'esigenza di tornare in Giappone». Per dirla un po' con il linguaggio dei sub, ha bisogno di “compensare”: «Sì, proprio così – ride –, ogni tanto mi fa bene». Cosa ti manca del Giappone? «Del mio Paese mi piace la precisione. E anche (esita, ndc) l’educazione di base da parte della popolazione». Della Sardegna le piace il calore della gente, oltre al colore del mare: «Ho fotografato ovunque, ma il Mediterraneo ha un fascino particolare, a differenza del Mar Rosso o dei mari tropicali in genere, nei quali il colore dei pesci abbonda, qui mi colpisce il blu scuro, molto profondo, che mi piace tanto, anche se non mancano i colori di gorgonie e coralli, e ci sono grandi cernie. Peccato che la Sardegna non sia tanto conosciuta nel mondo, ma in compenso l'Italia ha un marchio importante, da noi è vista come il luogo della cultura».

Miho Tsuruoka è presidente di giuria del premio di fotografia sub “In & out” di Golfo Aranci che si svolge a ottobre con personalità del settore di tutto il mondo e per questo è affezionata alla cittadine dei pescatori. La fotografa nipponica dice fare fotosub, se si seguono le regole, non presenta pericoli particolari, anche perché le correnti del Mare Nostrum sono meno forti che altrove. E che per essere un bravo fotografo, prima devi essere un bravo sub. «Oggi chiunque può comprare con una spesa modesta una macchina in grado di fare belle foto sott'acqua», si schermisce. Ma l'immodestia Miho l'ha dimenticata in fondo a quel mare blu dal quale non si può separare.

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