La Nuova Sardegna

I periti di parte civile: aree contaminate

La guerra tra tecnici su lettura dei dati e analisi non fatte per valutare le condizioni ambientali del Pisq

13 luglio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





LANUSEI. Venti ettari di territorio del poligono interforze di Quirra, tra le province di Cagliari e Ogliastra, fortemente contaminati da metalli pesanti e torio. È quanto emerge dalla controperizia presentata dagli avvocati di parte civile, Adriano e Gianfranco Sollai, illustrata nell’udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta per presunto disastro ambientale che si è conclusa col rinvio a giudizio dei comandanti della base militare. Lo studio contesta la perizia effettuata di Mario Mariani, docente del Politecnico di Milano incaricato dal gup di Lanusei Nicola Clivio, definendola lacunosa in quanto non prende in esame gli studi già presenti nel fascicolo dell’indagine e, in alcuni casi, arriva a conclusioni contrarie ai dati analitici. La controperizia è firmata da Cristiano Foschi del dipartimento di Biologia e Biotecnologia dell’Università La Sapienza di Roma; Massimo Coraddu, consulente esterno dipartimento di Energetica Politecnico di Torino; Basilio Littarru, ricercatore geofisico, e Lucio Triolo, consulente esterno del dipartimento di Biologia e Biotecnologia dell’Università La Sapienza. Per i tecnici di parte a Quirra, come confermerebbero i dati dello stesso Mariani, le attività militari hanno provocato un consistente inquinamento e l’area contaminata, pari a una superficie di circa 20 ettari per una profondità media di 5 metri.

«Ad esempio – si legge nella controperizia – la zona brillamenti del Poligono è fortemente contaminata, nelle zone pista carri, piazzola elicotteri e prova motori, mentre il suolo ha contenuti di torio sistematicamente superiori a quelli naturali».

Ma il dissenso vero con il perito del Gup non è tanto sui rilievi fatti, ma su quelli che non sono stati fatti: i controlli sulle matrici vegetali, sull’acqua e sugli animali.

In Primo Piano
L’iniziativa

Il porcetto sardo in corsa per la denominazione Igp

Le nostre iniziative