La Nuova Sardegna

Disastro peste suina, blocco per 670 aziende e 5500 capi

di Barbara Mastino
Disastro peste suina, blocco per 670 aziende e 5500 capi

Situazione allarmante nel Sassarese con due nuovi focolai a Mores e Sedini. L’Asl ha avviato le restrizioni commerciali

08 agosto 2014
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SASSARI. Caos peste suina nel Sassarese. Con quasi 700 aziende e 5500 suini colpiti. Torna l’allarme con due nuovi casi registrati nei giorni scorsi nelle campagne di Mores e Sedini che hanno provocato l’abbattimento di 23 capi e l’istituzione da parte dell’Asl di Sassari di nuove zone di restrizione commerciali e sanitarie in Logudoro e in Anglona. Interessate oltre 670 aziende e più di 5500 suini.

Il caso più grave si è verificato a Mores, sede del primo focolaio rinvenuto dai veterinari del servizio di sanità animale della Asl durante un controllo di routine.

Come previsto dalla legge nell’azienda logudorese i sanitari hanno provveduto all’abbattimento di 20 capi infetti e hanno immediatamente sottoposto l’allevamento a disinfezione.

Subito sono scattate le restrizioni: 3 chilometri di zona di protezione e 10 di zona di sorveglianza, che sono state delimitate con il sistema informativo geografico in otto comuni della provincia di Sassari con il coinvolgimento di 332 aziende suinicole e di circa 2.600 capi.

I comuni interessati, i cui allevatori sono stati avvisati tramite “sms alert” sono Mores, Ardara, Ittireddu, Ozieri, Ploaghe, Siligo, Bonnanaro e Chiaramonti. Nel frattempo i veterinari hanno completato i controlli negli allevamenti ma fortunatamente non è stata evidenziata alcuna sintomatologia riferibile alla peste suina africana.

Il secondo focolaio è stato rinvenuto a Sedini, dove sono stati abbattuti e distrutti i tre capi presenti nell’allevamento colpito. Nel territorio si sono avuti quindi meno capi abbattuti rispetto al precedente, ma il numero delle aziende e dei capi interessati alle restrizioni è maggiore: si parla di 337 aziende suine con circa 3mila capi nei comuni di Sedini, Bulzi, Castelsardo, Valledoria, Sennori, Viddalba, Santa Maria Coghinas, Nulvi, Osilo e Tergu.

«Ancora una volta dobbiamo registrare nuovi focolai che provocano restrizioni commerciali e sanitarie gravissime nei confronti di centinaia di aziende suine – ha commentato il direttore del dipartimento di prevenzione della Asl di Sassari Francesco Sgarangella, che però punta il dito contro la mancata prevenzione –. È veramente sconfortante che ci siano ancora allevatori che, nonostante le continue raccomandazioni, mettono a repentaglio un intero settore produttivo». Il contagio della peste suina avviene infatti principalmente tramite il contatto con le specie selvatiche e riguarda quindi soprattutto i suini non tenuti in porcilaia. Il Servizio Sanità Animale ricorda quindi che per prevenire il contagio sono fondamentali negli allevamenti l’adozione delle idonee misure di bio-sicurezza e il confinamento dei suini per evitare qualsiasi contatto con i cinghiali. Gli ultimi focolai di Peste suina prima di quelli segnalati ieri erano stati registrati nel Nuorese.

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