La Nuova Sardegna

Prove di forza al corteo dei pastori

Prove di forza al corteo dei pastori

Il questore di Cagliari: «Niente trattori e animali». Il leader Felice Floris: «Decidiamo in due, il raduno in piazza Yenne»

22 settembre 2014
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CAGLIARI. Mps e giunta regionale ai ferri corti sul futuro della pastorizia: quella di domani rischia di rivelarsi un'altra giornata di contrasti sul versante delle proteste. Perciò il questore di Cagliari ha già dato un ultimatum preciso: «Al corteo niente trattori o animali, nessuno strumento atto a offendere e neppure cappucci o fazzoletti per nascondere il volto». Ma dopo l'ennesimo batti e ribatti di sabato scorso con il governatore dell’isola, il movimento ha confermato: la manifestazione non sarà un innocuo sit-in. Tanto che ieri sera, venuto a conoscenza delle nuove disposizioni per la sicurezza, il leader dei pastori Felice Floris ha dichiarato: «In queste ore avremo un incontro in questura, perché a decidere dobbiamo essere in due: a ogni modo non siamo certo irresponsabili e non sfileremo in via Roma, dove sono in corso decine di lavori: è già stabilito che il raduno avvenga in piazza Yenne, con confluenza dal largo Carlo Felice».

Nel frattempo in tutta l’isola cresce la mobilitazione dei presìdi del movimento. E a Cagliari sono attesi decine di pullman. L’altra sera, al termine di uno scambio di comunicati roventi col presidente della giunta, Floris aveva spiegato che al corteo parteciperanno migliaia di lavoratori . E ieri, dal Sulcis, il leader desulese ha rilanciato: «Noi domani vogliamo avere un faccia a faccia diretto con Pigliaru, anche alla presenza dell’assessore Elisabetta Falchi: quel che ci interessa è ottenere subito risposte ai nostri problemi».

Ma quali sono con esattezza le ragioni di contestazione dichiarate? Mps, nel Piano di sviluppo rurale 2014-2020, vuole «strade decenti, acqua potabile, luce diretta e nuove fonti energetiche per tutte le aziende dell'isola». Poi l'eliminazione della mala-burocrazia e il pieno di rilancio della sovranità negli ovili: «Dobbiamo tornare a essere padroni a casa nostra, senza più tecnici che ci assillino con pretese assurde». E, ancora, una netta inversione nella valutazione dei parametri economici della Pac, la politica agricola comunitaria. Infine: «Azioni giudiziarie contro i responsabili della truffa dei vaccini per la lingua blu». «E Pigliaru la smetta di fare il professore: si comporti da politico», ha chiosato Floris.

La giunta regionale, che in queste settimane ha continuato il confronto con tutte le organizzazioni di cateegoria del settore, sostiene di non avere mai chiuso la porta al movimento. Ed è così molto diversa la sua ricostruzione sulle più recenti trattative per evitare la manifestazione e promuovere un incontro per sabato 27. Pigliaru si è detto pronto a partecipare, «compatibilmente con i miei impegni e in un clima di reciproca fiducia e di rispetto», all'incontro con Mps proposto dall'assessore Elisabetta Falchi. «Una disponibilità - ha spiegato - che non abbiamo difficoltà a confermare, anche per togliere ogni alibi a chi volesse usare strumentalmente una nostra inesistente chiusura come motivazione fittizia della protesta». «Abbiamo fatto la nostra parte e la stiamo facendo con una piena apertura al dialogo», non si è stancato di ripetere il governatore anche in queste ultime ore. (pgp)

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