Lieder amorosi di Wagner, con Thompson e Merrill
CAGLIARI. Giunge al termine la Stagione concertistica del Lirico. Quest’anno abbastanza ricca, eterogenea nei titoli proposti. E d’altra parte con qualche nome d’eccezione: da Mario Brunello a...
CAGLIARI. Giunge al termine la Stagione concertistica del Lirico. Quest’anno abbastanza ricca, eterogenea nei titoli proposti. E d’altra parte con qualche nome d’eccezione: da Mario Brunello a Jeffrey Tate, da Hansjörg Schellenberger al Quartetto di Venezia. Mentre questa sera, alle 19, il cartellone si suggella con un ultimo appuntamento, cameristico e canoro, che vedrà salire sul palco del Comunale due musicisti d’origine statunitense: il soprano Jeanette Thompson e il pianista Kenneth Merrill.
In programma una miscellanea piuttosto originale, che coniugherà fra loro brani anche molto distanti per genere e stile. Dalla tradizione colta e scritta dei Lieder tardoromantici, alla tradizione originariamente orale e popolare degli “spirituals”, fino alle songs americane composte per musical e non.
Cosicché ascolteremo, per esempio, i «Wesendonck-Lieder» che Wagner compose su alcune poesie della moglie di Otto Wesendonck, suo sostenitore finanziario. Mathilde, questo il nome della donna di cui Wagner (già sposato a Minna Planer) si innamorò. E probabilmente fu lei in gran parte la musa ispiratrice del «Tristan und Isolde».
Dopotutto, due dei Wesendonck-Lieder sono indicati esattamente come “studio su Tristano e Isotta”, mentre l’ultimo di questi, «Träume» (Sogni), venne orchestrato da Wagner per essere eseguito, il 23 dicembre 1857, sotto la finestra di Mathilde come regalo di compleanno. Anche a Brahms capitò, più d’una volta, di adoperare la forma liederistica per dare voce ai propri sentimenti amorosi. E forse, non fanno eccezione alcuni dei «49 Deutsche Volkslieder», i Canti Popolari Tedeschi da cui è tratta, difatti, la pagina in scaletta: «Och Mod’r, ich well en Ding han». Brahms non era ben visto dal più giovane Hugo Wolf – assieme a Schubert, una delle vette più alte in ambito liederistico – del quale, invece, verrà proposto l’ascolto di alcune fra le «Gedichte» (Poesie) di Eduard Mörike. A questo repertorio s’affiancherà dunque un’antologia di “spirituals”, gli intensi e celeberrimi canti degli schiavi neri d’America, seguiti da alcuni titoli di George Gershwin e Cole Porter, brani poi divenuti famosissimi “standard jazz”, come «The Man I Love» o «In the Still of the Night».