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«Sarebbe sbagliato liquidare interi settori industriali»

CAGLIARI. La Cgil condivide il metodo proposto dalla giunta ma pone anche un dubbio di fondo: «Dal documento traspare che l’apparato industriale sardo vada verso il superamento», afferma il...

10 ottobre 2014
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CAGLIARI. La Cgil condivide il metodo proposto dalla giunta ma pone anche un dubbio di fondo: «Dal documento traspare che l’apparato industriale sardo vada verso il superamento», afferma il segretario Michele Carrus, «ma è un’interpretazione errata. Non solo per i numeri ma perché non si liquidano senza battere ciglio le politiche per alcuni settori importanti come può essere quello ovino».

Per il sindacato, insomma, occorre un approfondimento: sentimento condiviso anche da Francesca Ticca, segretaria generale appena riconfermata della Uil, e dalla Cisl che ieri ha partecipato all’incontro dell’assessore Paci a Mandas.

«Prendiamo due distretti importantissimi per la nostra economia come l’estrattivo-lapideo e il sugheriero», dice Michele Carrus, «non si può ridurre il problema del sughero alla tematica della forestazione produttiva. Non si parla di chimica quando la Green economy è un filone da sviluppare e nemmeno del polo metallurgico. Né si può far carico del Piano Sulcis. Da approfondire, ovviamente, le politiche attive del lavoro».

Obiezioni a cui l’assessore Paci risponde che «il superamento non vuol dire che non vengano difese le attività produttive esistenti. Al contrario. Se la filiera dell’alluminio riparte noi saremo ben contenti ma la realtà è che bisogna ricostruire quella filiera. Un pensiero che la giunta ha tanto che intende rilanciare l’uso produttivo dei fanghi rossi».

La condizione per la futura industria sarda è una sola. Afferma Paci: «C’è una sola cosa importante, che non siano mai produzioni assistite. Poi se le imprese vengono dall’agricoltura, dal turismo, dall’industria va sempre bene».

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