La Nuova Sardegna

Sit in dei pacifisti: «Alla sbarra doveva esserci lo Stato»

«Questo processo è una farsa perché non condanneranno nessuno e si arriverà alla prescrizione»: megafono in mano, maglietta bianca con la scritta “Pesa Sardigna” ben impressa, Mario Flore, olianese...

30 ottobre 2014
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«Questo processo è una farsa perché non condanneranno nessuno e si arriverà alla prescrizione»: megafono in mano, maglietta bianca con la scritta “Pesa Sardigna” ben impressa, Mario Flore, olianese di origine trapiantato a Ittiri, e indipendentista nel midollo, è il vero animatore del sit-in di ieri davanti al tribunale di Lanusei. La galassia indipendentista è ben rappresentata, ieri, a Lanusei.

C’è Bustianu Cumpostu, di Sardigna Natzione, c’è Doddore Meloni che fa la sua comparsa per la prima volta nel caso Quirra. C’è Bettina Pitzurra, dell’Irs, seduta tra il pubblico, a poche sedie da Zampa Marras con l’immancabile berritta. Mentre fra i manifestanti e gli studenti del gruppo “Scida” ci sono anche Cristiano Sabino e compagni del Fronte unidu indipendentista. In aula c’è pure Pierfranco Devias insieme ad altri esponenti di A Manca Pro s’Indipendentzia. «Noi non ci costituiremo parte civile – spiega – siamo qui per vigilare. Sotto processo, in realtà, ci sarebbero dovuti essere tutti i vertici del ministero della Difesa dal ’56, quando è nato il poligono di Quirra, a oggi. Questi generali a processo oggi, sono solo diventati capri espiatori. Bisognava processare lo Stato». (v.g.)

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