La Nuova Sardegna

Cresce il numero dei cavallini della Giara

di Luciano Onnis
Cresce il numero dei cavallini della Giara

Smentite le voci di una strage degli animali. Il sindaco Sedda: sono nati 130 esemplari quest’anno

04 dicembre 2014
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GESTURI. La strage di cavallini selvatici sulla Giara, denunciata dal deputato sardo Mauro Pili con una martellante pubblicazione di commenti, comunicati e immagini choc sui social network, viene smentita dal sindaco di Gesturi, Gianluca Sedda.

Il primo cittadino guida il paese che ha i maggiori possedimenti terrieri sull’altopiano dei ‘cuaddedus’ (gli altri comuni sono Setzu, Tuili e Genoni). Sedda contesta quello che definisce «un caso che non esiste. L’onorevole Pili vuole tenere alta l’attenzione su di se». Insomma, sulla Giara non ci sarebbe quella moria di cavallini che, con il tam-tam mediatico, sta trovando vasta eco anche oltre Tirreno.

A supporto delle affermazioni del sindaco di Gesturi arrivano anche le conferme del servizio veterinario della Asl 6 di Sanluri, a cui non sono giunte segnalazioni che i cavallini stanno morendo numerosi di stenti ed epidemie. Non sarebbe sfuggito perché il servizio dell’azienda sanitaria competente sulla Giara tiene sotto controllo la situazione sanitaria dei puledrini che la popolano. «Nessuno ci ha segnalato il caso – ha ribadito anche ieri Enrico Vacca, responsabile del servizio –, saremmo intervenuti immediatamente al primo accenno, come avvenuto in passato».

La strage di cui parla Pili non è stata riscontrata neanche dai vigilantes della cooperativa che per conto dell’Unione dei Comuni della Marmilla accudiscono i cavallini (fra i 600 e gli 800) quotidianamente. Provvedono al loro sostentamento nei periodi di crisi di pascolo e di acqua.

«Se fosse stata a rischio la sopravvivenza dei cavallini – continua Sedda –, noi sindaci della Giara saremmo stati i primi a saperlo e a intervenire. Non siamo pazzi. Noi per primi tuteliamo questo inestimabile patrimonio presente nel nostro territorio. Devo al contrario dire che la condizione generale dei cavallini è notevolmente migliorata. Nel 2014 ne sono morti appena 30, e tutti per cause naturali, ma ne sono nati ben 130. Un saldo nettamente positivo che la dice tutta sul loro stato di salute. Questo nessuno lo evidenzia, si parla però di strage se muore un esemplare, magari di vecchiaia come del resto succede agli esseri umani. È fisiologico».

In realtà questo sarebbe il periodo di maggiori decessi: debolezza genetica, appunto vecchiaia, debilitazione dopo l’estate siccitosa e ritardo della crescita del nuovo pascolo, le tipiche malattie a cui sono soggetti gli animali allo stato brado. «È la selezione naturale – precisa il sindaco di Gesturi –, anche i cavallini hanno il loro ciclo vitale, come gli umani. Sulla Giara muoiono i cavallini, ma anche le vacche, i maiali e gli altri animali che lì vivono allo stato brado e che poi si cibano con le carcasse di quelli deceduti».

Il sindaco di Gesturi aggiunge: «Una ventina di capi debilitati e in sofferenza sono ricoverati da giorni in una stalla a Setzu, dove vengono assistiti dai soci della cooperativa. Quando torneranno in buona salute saranno riportati sulla Giara».

Sull’altopiano non manca l’approvvigionamento di fieno per compensare la temporanea insufficienza di pascolo. L’Agris, che collabora alla tutela dei cavallini, ha portato anche giorni fa numerose rotoballe di foraggio, distribuendolo in vari punti della Giara. La Regione ha assegnato ai tre comuni giarini 600mila euro per la salvaguardia dei cavallini: 300mila saranno spesi per opere di tutela e altri 300mila andranno alla cooperativa per il servizio svolto a salvaguardia dei ‘cuaddedus’.

Nessun allarmismo. La situazione dei cavallini sembra alla fine molto positiva del solito. L’incremento della specie sembra anche scongiurare per ora l’emergenza, visto che la stagione più secca e difficile per loro è alle spalle.

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