Bando per i ritratti di quattro presidi: «Ma è tutto gratis»
Il direttore di Scienze umanistiche stoppa le polemiche «Regalati da un artista, noi pagheremo solo le cornici»
SASSARI. Quattro ritratti a olio che fanno bella mostra di sé sulle pareti del Dipartimento di Scienze umanistiche hanno scatenato roventi polemiche negli ambienti accademici. Il caso è scoppiato durante l’ultima seduta di senato accademico che si è svolta la settimana scorsa quando fra gli annunci online interni all’università con cui si va a caccia di prestazioni professionali è comparsa la richiesta dell’opera di un ritrattista per realizzare quattro dipinti relativi rispettivamente a tre ex presidi della ex facoltà di lingue straniere e all’attuale direttore del Dipartimento che oggi si chiama appunto Scienze umanistiche. La cosa non è sfuggita ad alcuni senatori che si sono rivolti al direttore Gavino Mariotti con ironia commentando quella che di questi tempi sembrava una scelta bizzarra. «Non sapevo di che cosa stessero parlando - spiega Mariotti -. In realtà, come ho scoperto subito dopo, si è trattato di un errore materiale fatto dalla segreteria del Dipartimento e il bando è stato eliminato immediatamente».
Nei fatti i ritratti sono stati già eseguiti e i tre relativi agli ex presidi della facoltà Mario Manca, Simonetta Sanna e Giulia Pissarello sono appesi alle pareti della direzione (quello di Mariotti invece no perché il diretto interessato si è detto poco convinto del risultato) ma lo stupore derivava dal fatto che l’annuncio comparso online, chiamato in termini tecnici fabbisogno interno, faceva pensare alla commissione di quattro ritratti a pagamento: in tempi di spending review si sarebbe trattato di una scelta tutta da discutere. E invece, come ha chiarito il direttore Gavino Mariotti, i ritratti sono stati eseguiti gratuitamente da un insegnante dell’Accademia di Belle Arti di cui Mariotti è stato presidente fino a un mese e mezzo fa (oggi lo stesso incarico è ricoperto dalla ex preside della facoltà Simonetta Sanna).
La scelta di far eseguire i ritratti è stata però rivendicata come la necessità di dare una storia “artistica” al dipartimento. «La decisione è stata presa alcuni mesi fa dal consiglio di Dipartimento all’unanimità - racconta -. Si è considerato che quello di Scienze umanistiche era l’unico dipartimento a non raccontare per immagini la sua storia e così abbiamo deciso di affidare l’incarico a un professionista. Per la verità qualcuno dei consiglieri propendeva per la realizzazione di fotografie d’autore, come è già stato fatto in altre facoltà, ma alla fine ha prevalso l’ipotesi del dipinto. C’è stata fra le altre la proposta di affidare l’incarico ad artisti di prestigio ma ci si è resi conto che la spesa non sarebbe stata affrontabile e quindi a me è venuta l’idea di chiedere se c’era qualche artista disponibile in Accademia, di cui allora ero presidente. Si è fatto avanti Giovanni Sanna, docente di ritrattistica, che ha deciso di donare i dipinti al Dipartimento di Scienze umanistiche. Noi pagheremo le cornici per un importo di circa 400 euro». A quanto spiega Gavino Mariotti l’errore si è verificato nell’inserimento della delibera del Consiglio tra gli annunci di fabbisogno interno, una svista che ha scatenato mille polemiche, soprattutto in questo periodo in cui sono in scadenza (e non ci sono i fondi per rinnovarli) cento contratti di lavoratori del settore tecnico amministrativo mentre una settantina di ricercatori non potrà avere l’agognata proroga dell’incarico.