La Nuova Sardegna

Frana nella notte, masso sfiora una casa

di Alessandro Farina
Frana nella notte, masso sfiora una casa

Si è staccato un pezzo di costone roccioso sopra la strada provinciale 35: grande spavento per una coppia di anziani

03 maggio 2015
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BOSA. Dormivano tranquillamente nella casa di campagna, quando un pesante masso si è staccato dal costone roccioso che sovrasta la zona e il frastuono li ha svegliati di soprassalto. Il masso è atterrato ad un solo metro dalla camera da letto dopo aver attraversato la provinciale 35 e sfiorato il bombolone del gas che alimenta l’abitazione. È stata una notte da incubo, quella tra il primo maggio e ieri, per Giovanni Angotzi, 76 anni, e la moglie Gabriella Cadoni. Marito e moglie avevano raggiunto la casa, a due passi dal tratto della provinciale 35 che da Pessighette permette di raggiungere Modolo, per trascorrere, come di consueto, il fine settimana.

Intorno all’una e mezza di notte dal costone roccioso di Coroneddu, a circa sessanta metri d’altezza dalla strada, si è staccato improvvisamente un grosso masso. Che nella sua corsa ha travolto alberi e arbusti, atterrando sulla provinciale, disseminando la carreggiata di detriti e continuando a rotolare fin dentro la proprietà dei coniugi Angotzi. Sfiorando il bombolone del gas e, dopo aver impattato e rimbalzato una volta sul cortile in cemento, fermandosi fortunatamente ad un solo metro dalla camera da letto dei due anziani. Che spaventati hanno subito informato il figlio, Salvatore Angotzi, capogruppo del Pd in consiglio comunale a Bosa, di quanto accaduto.

«Mi sono precipitato a rendermi conto della situazione – racconta Salvatore Angotzi – . I miei genitori hanno sentito il forte tonfo del masso e pensato che si fosse trattato di un incidente stradale. Mio padre è uscito di casa e si è trovato di fronte il masso nel cortile, a pochi passi dalla camera da letto». Marito e moglie sono ancora sotto shock per l’accaduto.

Salvatore Angotzi ha immediatamente avvisato i carabinieri, che sono arrivati sul posto e hanno chiamato la Provincia. E a questo punto la situazione s’è fatta surreale. La frana non ha fatto vittime, ma ha messo allo scoperto quella che l'assessore provinciale ai Lavori pubblici di Oristano Gianni Pia ha definito senza mezzi termini il «miserevole, non per colpa nostra, finale di legislatura delle Province». È successo infatti che nessuno lo ha avvisato di quello che era successo e che quando ha provato a saperne qualche cosa di più dopo averlo appreso dai giornalisti, non è riuscito in alcun modo a parlare né con il suo dirigente, né con i cantonieri. «Purtroppo, ha spiegato, lo Stato ci ha lasciato senza risorse per i servizi e così abbiamo dovuto tagliare la reperibilità e i funzionari e i dipendenti che ce l'avevano hanno dovuto restituire il telefonino di servizio».

Il tratto di strada è stato comunque interdetto alla circolazione (anche se ieri mattina non pochi automobilisti hanno azzardato il passaggio spostando le transenne) mentre il sindaco di Bosa, territorio su cui ricade la zona, si apprestava a predisporre una ordinanza che vietasse a chiunque, fino alla messa in sicurezza del costone, di avvicinarsi all’area della frana.

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