La Nuova Sardegna

Dal G8 all’Anas, percorso a ostacoli per la Sassari-Olbia

Un cantiere della nuova Sassari-Olbia
Un cantiere della nuova Sassari-Olbia

Persa la procedura accelerata, l’iter per realizzare la nuova strada a quattro corsie va a rilento

08 maggio 2015
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CAGLIARI. L’infinito variare di cifre è stata forse l’unica costante della Sassari-Olbia. I costi in questi anni sono lievitati, e in parallelo i tempi si sono dilatati all’infinito. L’infrastruttura più invocata dell’isola era rimasta nellla lista dei desideri per decenni. Solo la caparbia volontà della popolazione e dei politici sardi aveva persuaso il governo della necessità di un’arteria moderna che facesse sentire meno distanti i due capoluoghi del nord dell’isola.

Il progetto sembrava destinato a trasformarsi in realtà in tempi rapidissimi quando era stato inserito tra le opere collaterali del G8. Procedure accelerate e finanziamenti certi per costruirla. Il sogno si era infranto con il trasferimento del G8 all’Aquila. L’opera aveva perso velocità e soprattutto erano sparite le risorse. Allora si parlava di una cifra vicina ai 500 milioni di euro.

Tutto svanito alla fine la Regione ci aveva dovuto mettere una pezza. La giunta Cappellacci aveva anticipato gran parte delle risorse per costruite la strada. E solo la tenacia dell’allora sub commissario Bastianino Sannitu aveva consentito di realizzare un miracolo nell’Italia dominata dalla burocrazia.

Sannitu era riuscito a trovare in qualche modo le risorse, quasi un miliardo di euro, e a mandare in gara tutti i 12 lotti della Sassari-Olbia. Un percorso che sembrava inarrestabile. Anche perché l’opera, pur scorporata dal G8, godeva del beneficio delle procedure accelerate. Un iter taglia burocrazia che avrebbe dovuto anche garantire la realizzazione della quattro corsie entro il 2015.

Ma poi il governo Monti come una mannaia aveva messo il sigillo sullo stop alle procedure straordinarie, ai superpoteri che cancellavano la lentezza della burocrazia. Il regime commissariale aveva consentito alla Regione di appaltare tutti i lotti della strada. La gestione è diventata ordinaria. E anche l’ente che gestisce i fondi è ora l’Anas, che impone tempi e regole tutte proprie.

In quest’ottica i tempi sono rallentati. Il presidente dimissionario Pietro Ciucci due giorni fa ha propagandato come grande successo la fine dei primi 30 chilometri della strada entro l’inizio del 2016. Peccato che in quella data la strada doveva già essere terminata da tempo. (l.roj)

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