La Nuova Sardegna

Le guerre intestine portarono il commissario

Le guerre intestine portarono il commissario

Il Partito democratico si era fatto del male da solo già cinque anni fa. Allora, un gruppo di dissidenti aveva puntato sul «nuovo» - così venne presentato l’ex assessore regionale Beniamino Scarpa...

16 giugno 2015
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Il Partito democratico si era fatto del male da solo già cinque anni fa. Allora, un gruppo di dissidenti aveva puntato sul «nuovo» - così venne presentato l’ex assessore regionale Beniamino Scarpa - e dato vita a una coalizione formata da Socialisti, alcune civiche, Sel e Italia dei valori che regalò l’amarezza della sconfitta al ballottaggio: Scarpa superò proprio Luciano Mura. Allora fu un voto contro e non per un progetto utile alla città come si volle fare credere. E i risultati lo hanno confermato in maniera impietosa.

Dopo poco più di due mesi già i primi problemi e l’inizio di un percorso travagliato, con il sindaco in difficoltà e la coalizione incapace di guidare la città in un momento travagliato per il territorio. Cambi di assessori, maggioranze aggiustate con manovre azzardate, casacche una sopra l’altra e un partito - il Psd’Az - che improvvisamente si era ritrovato a essere quello maggiormente rappresentato in consiglio comunale. Così sono trascorsi quasi cinque anni, in un clima di veleni e da assedio al fortino e la difesa dell’amministrazione Scarpa affidata a una maggioranza risicata. Un solo voto, per troppi mesi, ha tenuto in piedi l’esecutivo. Fino al 28 gennaio, quando le contemporanee dimissioni di 11 consiglieri hanno messo fine alla legislatura e favorito l’arrivo del commissario.

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