La Nuova Sardegna

All’asta nove bronzetti in una galleria di Londra

di Pier Giorgio Pinna

Nuova denuncia di Pili: vendita il 30 giugno, chieste contromisure immediate Sos al governo italiano e all’ambasciata britannica per procedere al blocco

19 giugno 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Arte nuragica ancora all’asta. È sempre del deputato Mauro Pili la nuova denuncia. Stavolta l’esponente di Unidos si rivolge al governo italiano e all’ambasciatore britannico perché blocchino subito la vendita, già fissata per il 30 giugno a Londra, pare nella galleria Pall Mall. I reperti al centro dell’ennesimo appello del parlamentare sarebbero nella disponibilità della casa d’aste Emax e appaiono sul web con tanto di prezziario allegato.

Le testimonianze. Ma di che cosa si parla esattamente? Nell’elenco dello smercio al miglior offerente figurano un cavallo, due stambecchi, un bue e un muflone. Tutti sardi doc e tutti di bronzo. Più altre statuette. Da qui l’interrogazione urgente al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e degli Esteri, Paolo Gentiloni. «Quella decina di pezzi esclusivi messi in vendita in modo criptato da una nota casa d'aste londinese è un patrimonio inestimabile che appartiene al popolo sardo», sottolinea il parlamentare sardo.

Esecutivo Renzi nel mirino. «Un governo autorevole, dopo l'ennesimo caso di messa all’asta della civiltà nuragica, avrebbe dovuto porre in campo un'azione seria e decisa per recuperare tutto questo patrimonio», osserva Mauro Pili. Si tratta, secondo l’ex governatore, di reperti del valore complessivo sul mercato di decine di migliaia di euro. Ma il valore è chiaramente inestimabile sul piano storico e archeologico. «Tutti i pezzi – aggiunge infatti il parlamentare – hanno datazioni intorno a 3.000 anni fa. Un patrimonio che secondo quanto dichiarato dalla casa d'asta dovrebbe provenire da svariate collezioni».

Doppia mossa. Perciò il rappresentante di Unidos ha deciso di scrivere anche all’ambasciata londinese a Roma. «È un atto dovuto – spiega il parlamentare nella lettera – L'amministrazione britannica non può consentire questo sfregio alla cultura e alla storia della nostra isola. I sardi si attendono una risposta urgente e risolutiva da parte del Regno Unito».

Conseguenze. «Già nei mesi scorsi – ricorda ancora Pili, che in questo periodo sta combattendo un’incredibile quantità di battaglie politiche – avevo rivelato la vendita di straordinari reperti archeologici di epoca nuragica tra Londra e New York. Nonostante quella denuncia, oggi il governo consente la più bieca svendita della civiltà nuragica, senza che nessuno intervenga. Tutto questo è semplicemente inaccettabile: bloccate la vendita ora, senza se e senza ma».

L’elenco. Agli appelli indirizzati a Roma e a Londra l’ex governatore ha fatto seguire la lista esatta dei reperti all’asta. Eccola: una figura di bronzo sardo di “un offerente di culto”, datata intorno al nono- sesto secolo a. C.; la statuetta di un guerriero, risalente al nono-sesto secolo avanti Cristo; la rappresentazione di una sacerdotessa, dello stesso periodo; un cavallo sempre di età nuragica, ancora del medesimo periodo; e poi i due stambecchi, il bue e il muflone, tutti risalenti allo stesso contesto geografico-storico, e ancora una volta presumibilmente databili tra nono e sesto secolo.

Proposte e offerte. I prezzi a base d’asta non sono omogenei. Variano da poche centinaia a quasi diecimila euro per ciascun reperto. Comunque i proprietari, dei quali per il momento non si conoscono i nomi ma che appaiono come possibili eredi di collezioni private, sperano alla fine della vendita di riuscire a mettersi in tasca molto di più.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative