La Nuova Sardegna

Il caso Cedi Sigma diventa la spia di una crisi profonda

Il caso Cedi Sigma diventa la spia di una crisi profonda

Interi settori segnati dal crollo delle quote di mercato Sindacati mobilitati contro le emorragie dei posti di lavoro

25 giugno 2015
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SASSARI. La crisi di Cedi Sigma spia di un’emergenza nella grande distribuzione difficile da arrestare se non si adotteranno interventi che evitino di lasciare i lavoratori con il cerino in mano. Ne sono convinti i sindacati che all’indomani della notizia di 120 possibili esuberi nel consorzio Cedi di Codrongianos e dell’ammissione al concordato preventivo dello stesso consorzio guidato dall’imprenditore sassarese Rinaldo Carta, puntano il dito su errori di valutazione e strategici commessi in passato. Che hanno portato a una crescita abnorme del settore, con la presenza di una moltitudine di centri commerciali. Ora in grande affanno, mentre all’orizzonte si profila la sola prospettiva di tagli ai posti di lavoro, riduzioni di stipendio, contratti di solidarietà. Basta vedere come tirino la cinghia colossi come Conad o Media World, in attesa di una ripresa che però non arriva.

Il segretario generale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu, premette che si sta già attivando per far avere ai lavoratori dipendenti della cooperativa Sky Log, assegnataria dell'afflitto del ramo di azienda del Cedi, tutte le retribuzioni arretrate maturate. Ma afferma che «il problema da affrontare è di una portata talmente ampia che, anche qualora si concordino grandi sacrifici, tranne i contratti di prossimità che la Filt Cgil non sottoscriverà mai, questi potrebbero non essere sufficienti per salvaguardare gli attuali livelli occupazionali». Secondo Boeddu, infatti, il blocco nella grande distribuzione non è il costo del lavoro ma è una crisi del sistema dovuto a più fattori. «Innanzitutto un’offerta più che doppia rispetto alla domanda che comporta una concorrenza sleale nella quale, già da tempo, tutti sono perdenti». In secondo luogo «c’è il fortissimo calo dei margini di guadagno», a cui fa da contraltare «l’aumento dei costi fissi: gasolio per auto trazione, energia, assicurazioni, imposte e via continuando».

Altro aspetto «la stretta nell'accesso al credito che non aiuta le imprese madri a far fronte nei tempi dovuti al pagamento dei fornitori», sottolinea Boeddu. Infine, il segretario generale della Filt Cgil sottolinea «la forte contrazione dei consumi che perdura dal 2008, anno in cui è iniziata la crisi i cui effetti continuano a perdurare in tutta la loro drammaticità».

Perciò il responsabile regionale della Cgil Trasporti auspica «che questa emergenza venga affrontata, nella sua interezza e non per singoli pezzi della filiera del comparto della distribuzione».

Preoccupazione esprime anche Giuseppe Ruiu, segretario generale della Uilt di Sassari-Olbia. «Per restare nello specifico della vicenda Cedi Sigma, vogliamo evitare i licenziamenti, ma tutta la situazione è emblematica dello stato di grandissima difficoltà della grande distribuzione che sta arrivando a un punto di non ritorno – afferma il sindacalista –. Al momento ci troviamo di fronte a lavoratori che avevano la garanzia di un posto full time, in futuro non si sa quali potranno essere i loro contratti. E con il Jobs Act che prevede un ridimensionamento delle garanzie, c’è poco da stare allegri». Critiche da Marco Tedde (Fi) che accusa la giunta regionale d’inerzia su questi temi.

Fra l’altro la posizione dei lavoratori Sky Log quali dipendenti di una cooperativa, non consentirebbe al momento l’applicazione di ammortizzatori sociali come la cassa integrazione o i contratti di solidarietà. Per loro resterebbe l’Aspi. Ma in attesa di verifiche sui conti del consorzio, i lavoratori non hanno dato un mandato preciso alle organizzazioni sindacali, ma una ulteriore settimana di tempo alla Sky Log per avere gli stipendi dovuti.

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