La Nuova Sardegna

Vigili del fuoco in stato d’agitazione: «A noi solo briciole»

di Silvia Sanna
Vigili del fuoco in stato d’agitazione: «A noi solo briciole»

I sindacati respingono la convenzione con la Regione «Fondi esigui, poco personale e mezzi vecchi di 30 anni»

03 luglio 2015
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SASSARI. Peccato non viaggino ad aria: solo così potrebbero correre da un capo all’altro dell’isola liberi dal pensiero del serbatoio da riempire. Per rifornire di gasolio tutti i mezzi del vigili del fuoco di tutti e quattro i comandi provinciali, la cifra a disposizione è 12.500 euro. Ma quel tesoretto dovrebbe bastare anche per la manutenzione e per fare fronte agli imprevisti. Che, andando su e giù tra roghi e per strade spesso accidentate, sono una costante.

Il budget striminzito. Non solo: con i soldi stanziati dalla Regione – 600 mila euro – è possibile garantire un potenziamento dell’apparato di soccorso per soli 40 giorni, nel periodo compreso tra il 10 luglio e il 31 agosto, mentre la campagna antincendi ha una durata di cinque mesi. E il budget giudicato irrisorio non consente di aprire i distaccamenti stagionali – come Santa Teresa Gallura, Cuglieri e San Teodoro – creando una situazione di grande pericolo e conseguente insicurezza per le grandi distanze da percorrere in caso di incendi. Ecco perché i sindacati dei vigili del fuoco hanno respinto la convenzione con la Regione, firmata a fine giugno dal direttore regionale Silvio Saffioti, e proclamato lo stato di agitazione: niente interventi urgenti e scioperi dietro l’angolo.

Il piano. La convenzione prevede la distribuzione dei fondi tra i 4 comandi provinciali: 161mila euro a Sassari, 158.500 a Cagliari e Nuoro, 103mila a Oristano, 6500 alla direzione e 12.500 per manutenzione e rifornimento mezzi. Con questo budget dovrebbero essere costituite squadre aggiuntive da impiegare nelle sedi dei comandi: 4 vigili permanenti e 2 discontinui per un periodo non inferiore ai 40 giorni. Sino al 20 agosto, inoltre, dovrà essere garantito il servizio di guardia nei prefestivi e nei festivi.

Il no dei sindacati. È compatto, tutte le sigle contestano l’esiguità dei fondi e le promesse non mantenute. Dicono Nino Manca (Fns-Cisl) e Salvatore Sanna (Confsal): «È una convenzione a perdere, si siglano accordi nonostante la politica regionale sia lontana dai vigili del fuoco. Nonostante a maggio nella provincia di Cagliari non fosse operativa neppure una autoscala e in totale nell’isola erano funzionati appena 3 sulle 11 in dotazione. E con la consapevolezza che parte dei mezzi a disposizione sono vecchi di 30 anni e insicuri: già in passato i vigili, che per colpa di questi mezzi hanno raggiunto i luoghi degli incendi in ritardo, sono stati oggetto di aggressioni. E che dire dei 250 organici che, stando alle promesse, dovevano tornare in Sardegna? Sono state previste appena 60 unità, briciole. Ancora una volta – concludono i sindacalisti – alla sostanza si è preferita l’apparenza». Bocciatura netta anche da parte del sindacato autonomo Conapo, come spiega il segretario regionale Giuseppe Angelo Mellai, che ha scritto anche al prefetto: «Sono assolutamente insufficienti i fuoristrada con capacità idrica». Poca acqua, pochi organici, «all’appello mancano almeno 350 unità», e pochi soldi e pure mai versati puntualmente: «I compensi straordinari per la campagna antincendi vengono erogati con perenne ritardo», sottolinea Mellai. Ce n’è abbastanza per incrociare le braccia.

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