La vertenza insularità: vertice Pigliaru-Lotti
Incontro blindato a Cagliari fra il governatore e il sottosegretario del Governo Rilanciate le richieste: 1,1 miliardi di indennizzo. Il caso La Maddalena
CAGLIARI. L’indennizzo insularità ha fatto un altro passo in avanti nella speranza che, a settembre come giurato da Renzi, il Governo dica cosa può e vuole fare per la Sardegna, che ha presentato un conto da un miliardo e cento milioni. Dopo la consegna due mesi fa, a Olbia, del dossier nelle mani del premier, la Regione l’ha discusso e sviscerato ancora una volta con chi per Matteo Renzi è qualcosa di più del suo braccio destro. È il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, amico da sempre del premier e ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, o meglio del potente colonnello. Con lui, il governatore Francesco Pigliaru ha discusso per ore in un vertice blindato a Villa Devoto, riaperta a Cagliari.
Il vertice. Cosa i due si siano detti e soprattutto se abbiano parlato di tempi, la Sardegna ha fretta, è difficile da capire solo dalla nota stampa della Regione «L’appuntamento – si legge – ha fatto parte delle regolari interlocuzioni per valutare lo stato di avanzamento del dossier». Con sincerità, è troppo poco per capire se l’incontro sia stato più o meno decisivo prima dell’atteso rendez vous fra due mesi. Ecco allora quali sarebbero stati i temi caldi del confronto che in realtà e chissà perché, sarebbe dovuto rimanere segreto.
La Maddalena. Del futuro dell’isola Pigliaru e Lotti avrebbero parlato molto. Scippata nel 2009 del G8 che doveva essere una svolta dopo l’addio degli americani da Santo Stefano, La Maddalena invece è rimasta com’era. Niente bonifiche, nonostante i soldi ci siano, e solo cattedrali inutilizzate (sono le opere costruite) in mezzo al nulla. Presente il sindaco Luca Montella, la vertenza è stata rilanciata dalla Regione, con questa rivendicazione: «Il progetto per lo sviluppo dell’isola deve partire subito». In questi anni ci sono state tante promesse, pochi i fatti. Anzi, sempre da queste parti, lo Stato è riuscito persino a fare di peggio, con lo scandalo del contratto d’affitto della base di Guardia del Moro prorogato dalla Difesa all’insaputa della Regione. Il caso è ancora aperto e pare che Lotti avrebbe assicurato presto un confronto istituzionale a Palazzo Chigi. Anche sulle bonifiche sarebbero stati presi nuovi impegni: cominceranno.
Entrate. Su questa storica vertenza il confronto sarebbe stato serrato. Non è chiusa, c’è ancora molto da trattare sui trasferimenti dallo Stato alla Regione. Lotti avrebbe confermato di volerla chiudere con reciproca soddisfazione. Il Governo si sentirebbe di farlo soprattutto per evitare alla Sardegna pericolosi contraccolpi dopo la firma dell’accordo sul pareggio di bilancio. Miracoloso per alcuni, ma secondo altri pieno d’insidie se lo Stato non terrà fede alle promesse.
Industria. Da Porto Torres ad Alcoa: sono vertenze che ogni volta sembrano a un passo dalla conclusione, poi capita un imprevisto di troppo. Per la Regione, le soluzioni «ora vanno portate a casa».
Trasporti ed energia. Sono questi, con le infrastrutture, i problemi storici. Più continuità territoriale e poi la certezza che non ci saranno intoppi all’arrivo del gas naturale liquido: le due richieste rilanciate dalla Regione. L’ambasciatore Lotti avrebbe risposto: «A settembre parleremo proprio di quel miliardo abbondante che ci chiedete». (ua)