La Nuova Sardegna

LA REPLICA»DOPO LE ACCUSE

SASSARI. «Adesso è il momento della razionalità, della ricerca delle responsabilità alle quali, in qualità di sindaco, non mi sono mai sottratto». Nicola Sanna risponde così alle polemiche sulla...

27 luglio 2015
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI.

«Adesso è il momento della razionalità, della ricerca delle responsabilità alle quali, in qualità di sindaco, non mi sono mai sottratto». Nicola Sanna risponde così alle polemiche sulla visita fatta in ospedale ai ragazzi travolti dal crollo del muro della Rotonda. Il sindaco si è rivolto, senza mai nominarla, alla madre del più grave dei feriti. «E sarei io il genitore tranquillo, quello di cui parla il sindaco di Sassari, che l’ha presa con filosofia e non è per nulla incazzata? – aveva detto la donna – Io sono una iena, una iena: come lo sarebbe qualunque mamma che ha rischiato di perdere un figlio di 17 anni».

La replica. «Quando mi sono candidato alla carica di sindaco – risponde Sanna – ero ben consapevole di dovermi assumere delle responsabilità inscindibili dall’istituzione che rappresento. Ecco perché sono andato subito a trovare i ragazzi all’ospedale, non per raccogliere medaglie, ma perché è quello che deve fare un qualsiasi buon padre di famiglia, un qualsiasi sindaco con i propri concittadini. E l'ho fatto consapevole che avrei potuto trovare persone che, a ragione, avrebbero anche potuto avere nei miei riguardi, in quanto rappresentante delle istituzioni, reazioni ben diverse da quelle che, invece, hanno avuto». «Ho trovato persone innanzitutto preoccupate per la salute dei loro figli ma consapevoli che quanto accaduto non potesse essere previsto – ha aggiunto il primo cittadino di Sassari –. Lí ho trovato anche un compagno di mio figlio e ho avuto la stessa sensazione di paura per la loro vita. Ai ragazzi e alle famiglie ribadiamo tutto il sostegno da parte dell’amministrazione comunale».

Le responsabilità. Dopo avere precisato di essere «accorso dai miei concittadini perché come primo cittadino ho sentito il dovere di questa responsabilità», Nicola Sanna entra nel merito della vicenda giudiziaria scaturita dal crollo. «Non mi faccio carico di responsabilità che non ritengo di avere da quando sono sindaco – dice –. Come amministrazione, sull’area della Rotonda, abbiamo continuato a operare con la stessa preoccupazione che hanno avuto le precedenti. La Rotonda, pur non essendo territorio del Comune di Sassari, è la spiaggia dei sassaresi e va consentito il suo utilizzo nelle condizioni migliori possibili con la pulizia dell’arenile, l'accesso ai disabili, la regolamentazione della sosta negli spazi indicati dalla segnaletica orizzontale e verticale e il servizio di trasporto pubblico locale. Nei giorni scorsi abbiamo adottato un atto che ci permette di intervenire chiedendo però la preventiva autorizzazione al Comune di Sorso. Così come fu fatto anche nel luglio del 2003». «Adesso sarà la magistratura, nell’azione della quale abbiamo massima fiducia e alla quale garantiamo la piena collaborazione, a determinare nei dettagli le competenze e le responsabilità delle singole amministrazioni – conclude il sindaco –. Non vogliamo fare nessuno scarica barile, con l’amministrazione comunale di Sorso, e con quelle che si affacciano sul Golfo dell’Asinara siamo impegnati nella comune ricerca di risorse per garantire la messa in sicurezza del litorale dal rischio idrogeologico e di erosione marina e promuovere, anche con il supporto di imprenditori privati, un rilancio in chiave turistica dell’intera area».

I finanziamenti. Secondo Nicola Sanna «non basta soltanto recuperare risorse pubbliche, occorre che cambi il sistema Paese inutilmente litigioso perché, a esempio, il Comune di Sorso è destinatario di un finanziamento regionale di ben 9 milioni fin dal 2010 e questi denari sono rimasti bloccati in tutti questi anni per un ricorso al Tar da una ditta che riteneva di essere stata esclusa ingiustamente dall’appalto». Il sindaco ricorda che ci sono voluti cinque anni perché i giudici amministrativi riconoscessero «la bontà della procedura adottata dal Comune di Sorso». Nicola Sanna si sofferma sugli effetti che i tagli statali determinano alle manutenzioni. «A esempio, Sassari per le manutenzioni strade e marciapiedi avrebbe necessità di 5 milioni di euro all’anno ma ne ha a disposizione soltanto 1,5 – conclude il sindaco –. Vorrà dire che, per garantire ancora di più la sicurezza dei miei concittadini, dovremo liberare fondi da altri capitoli o sfidare questa stupida legge del patto di stabilità e contrarre mutui destinandoli alle manutenzioni di strade e marciapiedi».

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative