Ferie ridotte per recuperare il tempo perso
CAGLIARI. Per recuperare il blocco di questi e rimettersi al passo con la stagione delle riforme, c’è chi ha proposto: il Consiglio dovrebbe ridurre all’osso la pausa estiva. È vero, l’Ufficio di...
CAGLIARI. Per recuperare il blocco di questi e rimettersi al passo con la stagione delle riforme, c’è chi ha proposto: il Consiglio dovrebbe ridurre all’osso la pausa estiva. È vero, l’Ufficio di presidenza ci ha pensato di far lavorare l’Aula a Ferragosto e dintorni, ma non è possibile: i rituali dieci- quindici giorni di ferie non possono essere negati all’improvviso a funzionari e impiegati, questo è anche l’accordo con i sindacati. L’unica possibilità sembra essere quella di ridurre al minimo lo stop esitvo: il Consiglio dovrebbe andare in ferie dal 12 agosto per riprendere i lavori all’inizio di settembre. In queste due settimane che mancano al rompete le righe, ha assicurato il presidente, lavoreremo a ritmo serrato sulle emergenze. Un invito a fare in fretta è arrivato anche dalla Cgil. «L’Aula – ha scritto il segretario generale Michele Carrus – deve andare nella sua attività legislativa e nelle sue funzioni di indirizzo e controllo per il governo dell’isola». Per poi aggiungere: «Non possono essere i cavilli a bloccare un’istituzione così importante. Serve un Parlamento regionale che funzioni e una classe politica che si mostri all’altezza della sfida imposta da una crisi economica e sociale drammatica. La situazione è talmente grave che non è possibile aspettare ricorsi e interpretazioni di leggi e sentenze». Secca la conclusione di Carrus: «Alla Sardegna oggi serve una legge elettorale seria e va avviata subito una discussione per raggiungere l’obiettivo».