La Nuova Sardegna

Terrore a Costa Corallina

di Guido Piga
Terrore a Costa Corallina

Vasto incendio alla periferia di Olbia, case evacuate e fuga verso le spiagge

29 luglio 2015
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OLBIA. Doveva essere il giorno del ricordo. E quello della paura. Lo è stato. Terribile 28 luglio. A Tempio venivano commemorati i nove morti del rogo di Curragghja del 1983. E in quelle ore a Olbia - colpita dal maestrale, come ampiamente annunciato - un incendio ha messo in ginocchio il villaggio di Costa Corallina, lungo la strada tra la frazione di Murta Maria e quella di Porto San Paolo. Ville e alberghi evacuati, turisti che si rifugiano in spiaggia, case distrutte, strade chiuse al traffico, 35 ettari in fumo: questo dopo quattro ore di lotta contro le fiamme, con 13 mezzi a terra, due Canadair e due elicotteri in azione, decine e decine di uomini impegnati a limitare i danni. Nessun ferito, ed è la cosa che conta di più; solo un vigile del fuoco di Olbia ha avuto bisogno dell’intervento del 118, una leggera medicazione e subito dopo di nuovo in campo per domare il rogo.

Si sapeva, si temeva. È accaduto. Gli incendiari hanno sfruttato il vento per applicare il loro piano di fuoco. L’incendio è partito accanto al villaggio Le Vele, nella zona della spiaggia di Porto Istana. Erano le 15,20. L’allarme è stato da subito altissimo. Perché quella è una zona popolata di case e residence. Perché a qualche chilometro di distanza, a San Teodoro, un altro incendio era in corso. Saranno due fatti collegati? Difficile non pensarlo. Se non altro perché hanno messo a durissima prova la macchina dei soccorsi.

L’incendio da Porto Istana è arrivato quasi subito vicino a Costa Corallina, villaggio al confine tra i comuni di Olbia e Loiri, 270 consorziati, ovvero 270 abitazioni, piccole e grandi. L’unità di crisi - polizia, carabinieri, finanza, polizia locale, vigili del fuoco, forestale, volontari della protezione civile, ente foreste - ha risposto bene. La strada statale 125, nel tratto tra Murta Maria e Porto San Paolo, è stata chiusa al traffico: le fiamme erano vicinissime all’arteria. Gli uomini a terra hanno fatto l’impossibile contro le fiamme, alimentate dalle raffiche forti di maestrale.

Hanno fatto evacuare le case e i clienti dell’hotel S’Ollastu: tutti via, in direzione delle spiagge e del porto di Costa Corallina. Poi hanno cercato di domare il fuoco, il cui fronte si è allargato ed esteso per alcuni chilometri.

In volo, intorno alle 16, si sono alzati due Canadair dal vicino aeroporto e un elicottero dalla base forestale di Limbara. Decine e decine di lanci. Con le fiamme che cominciavano ad attaccare le prime case. Una è andata distrutta. Altre sono state danneggiate.

«Vedete quella? È la casa dei Foppa Pedretti, le fiamme sono vicinissime – diceva Ivan Lobello, giornalista dell’Ansa, amministratore del Consorzio di Costa Corallina –. Vedete quell’altra quasi avvolta dalle fiamme? È dell’ex ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ai tempi del Governo Monti».

Tutte le ville erano circondate. I vigili del fuoco hanno dato dimostrazione di grande coraggio e professionalità: in mezzo alla macchia mediterranea secca, con le fiamme alte, hanno lavorato con precisione chirurgica. Uno di loro si è ferito: i medici del 118 l’hanno curato, lui si è rimesso immediatamente al lavoro.

Il momento peggiore è stato alle 17. Fumo ovunque, lingue di fuoco in più direzioni. I turisti erano al porto, impossibilitati a muoversi da lì.

I lanci dei Canadair - con la centrale operativa che facevano arrivare uomini e mezzi da ogni parte del nord Sardegna - sono stati alla fine decisivi per rallentare la marcia delle fiamme, per permettere a vigili e forestali e volontari (molto numerosi) di operare con più efficacia.

Alcune bombe d’acqua sganciate dagli aerei hanno colpito delle auto, danneggiandole. Una ha centrato un mezzo della protezione civile di Arzachena, Agosto 89: nessun ferito. Danni minimi, in una situazione oggettivamente al limite.

Solo alle 19 la battaglia è stata vinta: incendio domato, bonifica in corso, turisti di nuovo in albergo e a casa, statale 125 riaperta al traffico. «È andata bene, poteva essere un disastro» dice uno. Un altro terribile 28 luglio.

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