La Nuova Sardegna

Riforma della sanità, il nuovo assetto degli ospedali sardi

L'ospedale San Francesco
L'ospedale San Francesco

Qualche incertezza ancora per il futuro ruolo di alcuni centri periferici

18 agosto 2015
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CAGLIARI. Non tagli ma riorganizzazione: è l’imperativo della rete ospedaliera. I punti forti del sistema riorganizzato saranno Sassari e Cagliari, con un bacino potenziale di 600mila abitanti ciascuno.

Il primo avrà come baricentro l’Azienda universitaria ospedaliera, oggi ancora più forte dopo che ha accorpato il Santissima Annunziata finora amministrato dall’Asl 1. Gli altri presidi satellite, con un bacino di 80mila abitanti per distretto, saranno i due ospedali di Alghero, Civile e Marino, quelli di Ozieri, Ittiri e Thiesi, in cui sarà garantita la prima assistenza ma gli interventi complessi saranno eseguiti a Sassari.

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Cagliari avrà come centro guida il San Michele-Brotzu, è l’ospedale più grande della Sardegna, oggi un tutt’uno col Microcitemico e il Businco, che da sempre sono il riferimento regionali per la pediatria e l’oncologia. I satelliti saranno: Santissima Trinità, Policlinico universitario, Marino e i distaccati di Muravera e Isili. Deve essere ancora definito invece il ruolo del San Giovanni di Dio, in smobilitazione, e del Binaghi, ex centro di chirurgia toracica. Come nel caso di Sassari, anche nel distretto del Sud-Est: gli interventi complessi saranno eseguiti al Brotzu.

In Gallura è stata studiata l’integrazione completa fra le strutture pubbliche, dal Giovanni Paolo II di Olbia al Dettori di Tempio, con l’ospedale privato in costruzione ad Olbia, il Mater. Un discorso a parte per La Maddalena: manterrà lo stesso status perché fa riferimento a una sede disagiata.

Nel Nuorese, l’ospedale centrale sarà il San Francesco, che sarà rinforzato nelle strutture e nell’offerta sanitaria per far fronte alle richieste di oltre 150mila abitanti. Le ancelle saranno lo Zonchello di Nuoro, che diventerà un ospedale di comunità con la garanzia ma con un’offerta completa nell’assistenza medica. Sorgono avrà ancora il suo presidio e non poteva essere diversamente visto le difficoltà oggettive nella viabilità.

In Ogliastra, il presidio di base sarà sempre Lanusei e nel Medio Campidano è stato confermato San Gavino, che sarà ricostruito.

Nell’Oristanese, la mappa ha come epicentro il San Martino, poi Bosa e Ghilarza, che avranno lo status dell’ospedale di comunità.

Nel Sulcis-Iglesiente, per le emergenze dovrà esserci l’integrazione fra Sirai di Carbonia e Cto di Iglesias, con da ridefinire il ruolo del Santa Barbara.

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