La Nuova Sardegna

L’avvio della differenziata ha moltiplicato gli incivili

di Alessandro Pirina
L’avvio della differenziata ha moltiplicato gli incivili

In Gallura l’inquinamento è fuori controllo. In pochi giorni 150 multe Residenti fantasma e turisti i principali indiziati dell’abbandono dei sacchetti

23 agosto 2015
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OLBIA. L’emergenza rifiuti è il tormentone dell'estate 2015. In spiaggia, nei bar, su Facebook non si parla d'altro. C'è chi rimpiange i cassonetti, chi maledice il porta a porta, chi urla tutto il suo sdegno per le discariche che hanno invaso le strade della Gallura. E c’è anche chi addirittura arriva a giustificare i lanciatori di sacchetti. Da Santa Teresa a Budoni non c'è angolo che non sia stato violato con rifiuti di ogni tipo. Un pessimo copione che si ripete da anni, ma che quest'estate ha assunto proporzioni enormi. Merito, o meglio colpa, della rivoluzione verde dei comuni della Gallura costiera.

La rivoluzione di Olbia. È vero che in diverse località, da Arzachena a Palau, da Porto San Paolo a Budoni, l'addio al cassonetto risale ad alcune stagioni fa, e che il fenomeno delle discariche abusive negli anni è stato più o meno debellato, ma quest'estate a far precipitare la situazione è stata la conversione al porta a porta di Olbia. 60mila persone che hanno dovuto abdicare al comodo cassonetto sotto casa che accoglieva tutto senza problemi per la “gravosa” separazione dei rifiuti tra più mastelli colorati. Una conversione difficile, faticosa, ma che in pochi mesi ha dato ottimi risultati dal punto di vista dei numeri: a giugno Olbia ha tagliato il traguardo del 60 per cento di differenziata.

Pessime cartoline. Ma quei dati più che positivi, del tutto inaspettati in una città per nulla facile qual è il capoluogo gallurese, non cancellano quelle pessime cartoline che ormai si scorgono in ogni angolo di Gallura. Dalle cunette alle piazzole, fino alle spiagge più rinomate della costa. Un fenomeno che ovviamente si è acuito con l'arrivo dei turisti. Soprattutto con l'avvio del porta a porta in altre due località che in estate vedono gli abitanti moltiplicarsi. Come San Teodoro, dove la rivoluzione dei rifiuti è cominciata a primavera inoltrata, e Golfo Aranci, dove invece l’addio ai cassonetti è avvenuto ai primi di luglio. Due centri turistici che da mesi combattono anch’essi con i problemi della differenziata, ma con tanta inciviltà.

Affitti in nero. Fino a giugno, infatti, l’ostacolo maggiore era dato dagli abusivi. Inquilini senza contratto a cui viene affittata una casa in nero. E che per eliminare i rifiuti devono ricorrere a degli escamotage. Il più semplice è ovviamente quello di abbandonare sacchetti e bustoni, in alcuni casi anche separati per materiale, lungo le strade, le piazzole, le campagne. In alcune vie del centro storico di Olbia sono stati addirittura segnalati sacchetti di rifiuti differenziati, divisi in plastica, carta e vetro, lasciati al fianco del mastello di un vicino di casa. Nel pieno rispetto del calendario dei ritiri.

I lanciatori di sacchetti. D’estate il fenomeno delle discariche si è quadruplicato con lo sbarco dei turisti, che, in alcuni casi, per quanto abituati a differenziare nelle loro città, in vacanza non ne vogliono sentire di regolamenti e norme del vivere civile. Ma molti vandali sono stati beccati dal corpo forestale. In 150, soprattutto sardi tra commercianti, casalinghe, insegnanti e anche un sacerdote, sono stati filmati mentre si liberavano del sacchetto con il classico lancio dal finestrino e sanzionati con una ammenda di 600 euro per inquinamento ambientale.

Il gruppo Facebook. A condurre una campagna contro l’inciviltà imperante c’è anche un gruppo Facebook "Discariche abusive nei territori della Gallura", che, nato inizialmente per la strada Olbia-Golfo Aranci, è stato ora esteso a tutto il nordest dell'isola. Una battaglia di un gruppo che tutti giorni aggiorna la pagina con foto di piccole e grandi discariche che spuntano in Gallura. Un gruppo che, però, approfitta del social network anche per invitare le amministrazioni a studiare soluzioni differenti a quel porta a porta che evidentemente qualche falla ce l’ha. E il desolante scenario che ci circonda lo conferma.

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